Pagani. La zona contestata dopo 200 anni arriva al Tar

La vicenda zona contestata tra i Comuni di Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino arriva al Tar.

Il probabile errore di trascrizione risalente a circa 200 anni fa sarà al vaglio della magistratura, per un ricorso presentato dall’avvocato Renata Pepe, incaricata dal Comune di Pagani, avverso il  silenzio della Provincia. La Regione Campania alcuni mesi fa aveva risposto in modo interlocutorio ai quesiti del legale “paganese”, rimettendo il tutto nelle mani della Provincia attraverso una nota. L’Ente provinciale a seguito di questa suddetta nota della Regione “non si è poi determinato nei termini dei 30 giorni”, come affermato dall’avvocato e sulla base di questo silenzio è stato proposto il ricorso. Sarà l’avvocato Ugo Cornetta a difendere la Provincia di Salerno dinanzi al Tar di Salerno, relativamente all’istanza del Comune di Pagani: quest’ultima notificata il 29 settembre scorso. Il procedimento è stato avviato, in merito all’ex articolo 13 della legge regionale n.54 del 1974, dal Comune di Sant’Egidio del Monte Albino. La questione seguirà comunque un doppio binario. Recentemente il presidente della Provincia Michele Strianese ha incontrato le parti in causa, cercando con una azione mediatrice, di poter arrivare ad un accordo. A fine mese gli amministratori dei due Comuni confinanti si rincontreranno nuovamente con la Provincia, in modo da portare in seno alla riunione, già candelarizzata, ulteriori elementi. Il presidente Michele Strianese sul caso ha voluto puntualizzare: “L’Ente ha la sola funzione di coordinamento tra le due amministrazioni, funge da mediatore e non può dirimere sugli aspetti amministrativi”. In effetti l’azione messa in campo è quella di addivenire ad un accordo politico che possa mettere la parola fine all’annosa questione. Allo stato attuale, la vicenda seguirà però due percorsi: quello giudiziario e quello stragiudiziale.

La delimitazione tra i due Comuni confinanti vede i cittadini residenti essere vessati da doppie tasse, gli abitanti di via Taurania, via Albanese, via Quarto, via Mazzini, via Sant’Antonio e altre strade, sono costretti, loro malgrado, al pagamento di questo ingiusto impegno economico. Il vice sindaco di Sant’Egidio del Monte Albino, La Mura, aveva evidenziato che il Comune fornisce regolarmente servizi: “In quest’area noi forniamo l’acqua, l’illuminazione pubblica, provvediamo alla raccolta dei rifiuti, asfaltiamo le strade ed abbiamo costruito persino una scuola. Abbiamo anche dato un aiuto ai residenti sui ricorsi, vincendone 315”. La vicenda è stata seguita anche dall’ex sindaco di Pagani, Salvatore Bottone, il quale ha sottolineato, tempo fa, che le autorizzazioni a costruire su quell’area, di industriali o di privati, venivano richieste durante la sua amministrazione, al Comune di Pagani. È una storia che ormai va avanti da oltre 15 anni e sulla quale i rimbalzi tra gli enti interessati sono stati diversi. Già nel 2018 la partita sembrava chiusa e l’nizio del 2019 avrebbe dovuto essere il termine per un accordo definitivo. Purtroppo la vicenda sembra non aver chiuso il capitolo e se da un lato la Provincia sta provando a mediare tra i due Comuni, dall’altro la magistratura interverrà molto probabilmente con una sentenza.

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