Le proprietà di Macario Mariniello sul territorio comunale di Nocera Inferiore saranno utilizzate dalla collettività.
Il Comune di Nocera Inferiore ha manifestato esplicita volontà di acquisizione dei beni sottratti e confiscati all’ex esponente di spicco della Nuova camorra organizzata. Al patrimonio comunale, tramite l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, alcuni garage della zona di insediamento della 167 in via Filangieri, una vecchia abitazione al rione Piedimonte ed un fondo agricolo semi abbandonato in via Fiano. Un ripristino della legalità che è il trampolino di lancio per aiutare, con il riuso di questi beni, le fasce sociali disagiate. Il sindaco Manlio Torquato, proprio sul riutilizzo di tali beni, come sottolineato ieri in conferenza stampa riguardo alle due abitazioni di via Astuti e via Fucilari, ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa: “L’obiettivo primario è di rispondere all’esigenza abitativa delle fasce sociali disagiate, ma non escludiamo l’uso con specifiche finalità da parte delle politiche sociali”. Lo scopo specifico di riuso dei beni di Mariniello non è stato ancora individuato, ma probabilmente sarà in linea con quanto previsto per i beni di Mario Pepe e Salvatore Di Maio. La storia giudiziaria dell’ex esponente della camorra cutoliana, oggi in carcere, è legata all’omicidio dell’avvocato Giorgio Barbarulo, avvenuto il 29 luglio del 1980. Una vicenda ricostruita dallo stesso Mariniello durante una videoconferenza. Ai magistrati aveva raccontato di aver trovato la sorella seminuda e in stato confusionale nello studio del penalista nocerino e con la vittima che scattava delle foto. Una situazione che avrebbe innescato il raptus omicida e conseguentemente la scarica di proiettili sul legale, nell’androne dello studio. Recentemente, dopo 39 anni, Macario Mariniello per questo omicidio, è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise del Tribunale di Salerno, dove è riaproddato il procedimento successivamente l’annullamento della condanna in Cassazione. All’epoca dei fatti Mariniello era latitante per il duplice omicidio di Maria Rosaria Pandolfi e Luigi Lorenzo. Prima della decisione della Corte d’Assise era stato inflitto all’ex affiliato della Nco il divieto di dimora in Campania, trasferendosi così in Calabria nella città di Isola Capo Rizzuto. Ma il 27 settembre la Tenenza dei carabinieri del comune calabrese arresta Mariniello in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Corte di Assise di Salerno. Nella nota dei militari dell’Arma, riguardo al 61enne nocerino, si legge: “Il provvedimento scaturisce dalla richiesta della Procura campana a seguito della sentenza di condanna alla pena dell’ergastolo per Mariniello. La sentenza è stata emessa oggi dalla Corte di Assise, che ha riconosciuto l’uomo colpevole dell’omicidio di Giorgio Barbarulo, commesso a Nocera Inferiore il 29 Luglio 1980. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Crotone”.
gc