Cava, «Perché Servalli non rimuove i due dirigenti comunali? »

Arriva la posizione forte del Movimento verde con Emilia Giordano, coordinatore provinciale, e Lucio Iuliano, coordinatore regionale, su due dirigenti comunali di Cava De’ Tirreni.

Scrivono i due coordinatori: «Ci chiediamo perchè il primo cittadino di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, non abbia ancora provveduto, a quasi 5 anni dal suo insediamento, a rimuovere il dirigente Antonino Attanasio ed il funzionario, ingegnere Gianluigi Accarino dalle proprie funzioni alla luce dei procedimenti giudiziari che li coinvolgono e data la funzione importante e fondamentale che gli stessi svolgono all’interno dell’apparato amministrativo comunale». Iuliano ed Emilia Giordano aggiungoni: «La stessa domanda sarebbe stata utile rivolgerla anche all’ex primo cittadino Marco Galdi, sindaco all’epoca dei fatti contestati dalla Procura della Repubblica di Salerno, ma il nostro interrogativo più grande rimane anche: perchè nessuna forza politica presente in Consiglio comunale e perchè nessun movimento civico esterno non ha mai focalizzato l’attenzione sul tema che riguarda strettamente la gestione della cosa pubblica, essendo stati il dirigente ed il funzionario, ancora fino a prova contraria, protagonisti dei reati previsti dal codice penale agli articoli 110, 81 cpv, 323 e 353, ovvero concorso in abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti?».

Nessuno sa darci una spiegazione, convinti sempre più di assistere ad uno spettacolo cittadino di connivenza ed omertà, tutti volti al non turbare le acque, tutti più interessati alla gestione dei propri affari grazie all’aiuto degli “amici di” che al garantire ai cittadini una gestione trasparente ed onesta della cosa pubblica». «Noi del MoVimento Verde auguriamo ad i signori Attanasio ed Accarino di riuscire a dimostrare la propria innocenza in funzione del buon nome che porta con se la Città di Cava de’ Tirreni, permettendoci però di ricordare al primo cittadino che una eventuale prescrizione dei reati non equivarrebbe ad una assoluzione per “non aver commesso il fatto” ».

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