Salerno. Caos abilizatione professori di strumento musicale

Professori di musica scavalcati in graduatoria dai giudici del lavoro

È la vicenda che stanno attraversando i diplomati Afam inseriti in terza fascia, con idoneità all’insegnamento, ma privi della abilitazione che gli consentirebbe l’inserimento in seconda. Si tratta di docenti con punteggi sostanziosi che vengono superati da colleghi che, grazie ad un ricorso al giudice del lavoro, ottengono l’inserimento in seconda fascia pur avendo punteggi nettamente inferiori. Una situazione che sta generando il malcontento da parte dei professori di musica che insegnano da molti anni e che senza abilitazione rimangono in terza fascia, in attesa della fatidica chiamata per coprire le restanti ore a disposizione. Il caso è però ancor più ingarbugliato. In effetti non tutti i ricorsi presentati al giudice del lavoro sono stati accettati e qui nasce la perplessità di molti insegnanti: con lo stesso diploma di musica e/o laurea, c’è chi ha vinto e chi no. Un mistero su cui diversi docenti si sono interrogati, non comprendendo il perché ci sia stata disparità di valutazione da parte del giudice stesso. La prova, provata, di questa osservazione è arrivata dal Tar. Insegnati, con e senza ricorso al giudice del lavoro, hanno presentato ricorso al tribunale amministrativo per ottenere la validazione del titolo per l’inserimento in seconda fascia: tutti i ricorsi sono stati però respinti. Sulla questione anche il Consiglio di stato si è espresso allo stesso modo. Quindi se per i giudici del lavoro il titolo ha valore abilitativo, per la giustizia amministrativa, no. Nonostante questo parere, continua la disparità di trattamento ed i titoli “validati” dopo il ricorso al giudice del lavoro, ottengono sempre l’inserimento in seconda fascia. Una situazione anomala su cui gli uffici scolastici provinciali e quello regionale restano inerti: al momento, nessun provvedimento in merito pare sia stato preso. Nemmeno dal ministero della pubblica istruzione si hanno notizie in tal senso. Eppure le segnalazioni ci sono state. Recentemente, il 26 agosto, è stata recapitata una lettera sul caso all’ufficio scolastico regionale della Campania, con la richiesta di chiarimenti. È stata ragguagliata sulla vicenda, la dottoressa Luisa Franzese, responsabile della direzione generale: ma ad oggi, nessuna risposta è pervenuta. Gli insegnanti che stanno sollevando da tempo il problema, sono: Gerardo Sathia Ungaro, Francesca Ranieri, Giuseppe Zinna, Franco Botta, Francesco Grimaldi, Veronica Rega e Cristina Del Basso. In attesa di decisioni ministeriali o di altri organi preposti, i docenti aspettano un ulteriore giudizio, quello cautelare al giudice del lavoro: udienza prevista per il 2020. Nel frattempo, potrebbe esserci un eventuale esposto in procura.

gc

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