Una protesta per dire no alla decisione della maggioranza.
È accaduto nell’ultimo consiglio comunale di martedì scorso. Il clima sull’argomento, ormai teso da giorni, è diventato pesante già alle prima battute della seduta consiliare svoltasi all’auditorium. Nell’aria si è respirato tutto il dissenso delle minoranze. La prima avvisaglia, la surroga del consigliere comunale Raffaele Maria De Prisco e la nomina del subentrante Claudio Barile. Ad uscire dalle assise Bottone, Greco, Terracina, Fiore e Cascone. Anche sull’approvazione dei verbali precedenti e sull’elezione del vicepresidente del consiglio comunale, la minoranza ha protestato: fuori i consiglieri, Bottone, Greco, Terracina, Fiore, Cascone e Desiderio. L’azione più eclatante è stata quella sul dissesto finanziario. Sulla proposta del sindaco e della maggioranza, tutti e nove i consiglieri comunali di opposizione, hanno abbandonato i lavori. Nonostante la protesta del consigliere di maggioranza Massimo D’Onofrio, per questa scelta, le minoranze consiliari hanno continuato per ore a rimanere fuori. Infatti, il dissesto finanziario del Comune di Pagani, è stato votato da 16 consiglieri comunali e cioè dalla sola maggioranza. Ora bisogna capire se in futuro la protesta dell’opposizione continuerà su questa scia. Di certo, una parte della minoranza, in particolare l’area Bottone – Greco, potrebbe ripetere il gesto di dissenso nelle prossime sedute consiliari. I numeri del crac finanziario non convincono l’opposizione. Due le perplessità sollevate: la seconda relazione del responsabile finanziario del Comune che ribalta la prima e che contiene soluzioni per il riequilibrio, e la nota dei Revisori dei conti che, pur evidenziando lo squilibrio e una ripresa non possibile a breve termine, non dice nulla sul lungo termine. Per dovere di cronaca, il sindaco ha anche proposto di rinviare il deliberato sul dissesto, per una analisi più attenta da parte di tutte le forze politiche: ma dagli scranni della minoranza il dissenso è continuato. In tutto questo, manca però il parere del responsabile finanziario, ufficialmente in malattia. Solo lui potrà illustrare i motivi del recupero dello squilibrio economico dell’Ente. Allo stato attuale, la città di Pagani, nelle assise, ha scelto la strada del dissesto.
Giuseppe Colamonaco