In merito a notizie rese note negli ultimi giorni da alcuni organi d’informazione, l’Amministrazione consortile, nel preannunciare che depositerà a breve appello dinanzi al Consiglio di Stato avverso la sentenza del T.A.R. di Salerno, precisa che non è stata bocciata alcuna tariffa, né aumento del contributo annuale di bonifica.
L’Organo di giustizia amministrativa si è pronunciato, invero, sull’aggiornamento del Piano di Classifica degli immobili per il riparto del contributo consortile, ovvero lo strumento attraverso cui il Consorzio procede a ripartire tra tutti i proprietari di immobili ricadenti all’interno del comprensorio il fabbisogno annuale. Il contributo rappresenta l’importo necessario all’esecuzione dei lavori di manutenzione degli oltre 350km di canali che costituiscono la rete scolante consortile. Il Piano di classifica era stato aggiornato per tener conto delle notevoli mutazioni avvenute nel comprensorio dal 1996 (anno di redazione del piano tuttora vigente) ad oggi, al fine di garantire all’utenza un riparto più puntuale ed equo del contributo di bonifica. Con l’occasione si era anche precisato, qualora ce ne fosse stato bisogno e nell’esclusivo interesse dei consorziati, che la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua naturali (fiume Sarno, Torrente Cavaiola e Solofrana, etc.) e delle opere idrauliche, così come previsto dalle leggi nazionali e regionali vigenti e così come accade in tutte le regioni italiane ed anche nella stessa Campania (non risulta, infatti, che il Consorzio di Bonifica del Volturno si occupi della manutenzione dell’omonimo fiume né che i Consorzi in destra e sinistra del Sele di quella dello stesso corso d’acqua) non è di competenza del Consorzio, ma della Regione Campania. Il ruolo di bonifica del corrente anno 2019, regolarmente approvato dalla Regione Campania, sulla base del vigente Piano di Classifica, è quindi del tutto legittimo: tanto per rispondere alle domande di chiarezza avanzate da alcuni amministratori locali.
In merito alla competenza del Commissario straordinario ad aggiornare il Piano di Classifica, il T.A.R. di Salerno, non tenendo conto di una recente pronuncia del Consiglio di Stato su una procedura analoga, ha ritenuto che lo stesso non avesse il potere per procedere in tal senso. Tralasciando altre considerazioni che saranno esposte in appello, basta qui ricordare che il Piano di Classifica vigente è stato approvato dal Commissario straordinario dell’epoca. Si fa presente, infine, che i comuni ricorrenti, forse mal consigliati, non si sono resi conto che il nuovo Piano di Classifica avrebbe comportato importi del tributo di bonifica cui sono soggetti i proprietari degli immobili in essi ricadenti sensibilmente più bassi di quelli applicati con il Piano vigente: non dovrebbero, pertanto, essere così soddisfatti di una vittoria che non tutela gli interessi dei cittadini amministrati.