Livelli alti di inquinamento anche d’estate a Nocera Inferiore. Smentiti gli studi della commissione ambiente del Comune che sostenevano un calo delle emissioni inquinanti in città con l’arrivo del periodo estivo. Il consigliere comunale di opposizione e pneumologo Alfonso Schiavo, sottolinea i pericoli di queste emissioni e lancia alcune proposte.
Qui di seguito una riflessione di Alfonso Benevento sugli sforamemti e sul da farsi.
La centralina sita in via Nola a Nocera Inferiore ha fatto segnare un nuovo record con valore 100 il doppio della soglia pur generosa consentita per legge di pm10…e in prossimità del Ferragosto siamo ormai a 53 giorni oltresoglia dall’inizio dell’anno… complice le temperature da bollino rosso e l’alta pressione di questi giorni. Come volevasi dimostrare non è affatto vero che solo d’inverno, con i riscaldamenti accesi, si impennano i valori di polveri sottili e altri inquinanti in atmosfera, semmai termosifoni e stufe sono un aggravante che facilitano il superamento della soglia di 50micron/m3 con lo stesso gas metano che funge da trappola nel trattenere gli altri inquinanti… Naturalmente è giusto non sottovalutare la corresponsabilità di roghi tossici, siti industriali, macchine agricole (nelle zone marittime anche navi con pessimo diesel usato come carburante) e inceneritori vari, deforestazione…tutto va monitorato per provi rimedio con scelte coraggiose. Ciò non deve indurre, con la solita superficialità e approssimazione di analisi, a pensare che il traffico automobilistico non influisca abbastanza: anche se molte persone sono in vacanza lontane dalle nostre città, il buon senso deve al contrario indurci a comprendere come sia essenziale diventare molto più attenti e radicali nel percorso verso gli spostamenti green, proprio perché persino con minor intensità di veicoli inquinanti ci troviamo in una vallata soggetta a ristagni che, specie in periodi di particolare siccità e clima torrido, evidentemente favoriscono l’accumulo ad “effetto serra” di sostanze velenose immesse nell’aria già nei giorni precedenti, sostanze che non a caso sono anche benzene e biossido di azoto, tipicamente prodotti da veicoli benzina e diesel…e poi a dirla nel weekend di sera assistiamo ad orde di macchine che diffondono smog per ore appena viene riaperto il prolungamento, spesso solo di passaggio e che quindi non sevono nemmeno alle attività produttive. Inoltre ormai i mesi estivi non sono più come una volta caratterizzati dall’esodo di massa, piuttosto in Italia si stima che il 43,7% dei cittadini non abbia le possibilità economiche di concedersi una settimana di vacanza estiva, in più l’11 Agosto era domenica e avrà potuto incidere sul dato Arpac anche il flusso di veicoli in autostrada (motivo per cui pur essendo giusto chiedere la liberalizzazione del pedaggio almeno in certi giorni di allarme smog in modo da ridurre i transiti sulla ex statale 18, resta prioritario eliminare più automobili possibili nelle ore di punta potenziando l’offerta e l’ottimizzazione di percorsi e coincidenze di treni bus e biciclette, anche in forma intermodale).
Senza nulla togliere alla legittimità delle proteste costruttive verso le ordinanze antismog, condite da suggerimenti utili a modularle in modo da renderle meglio bilanciate e selettive in rapporto alle varie categorie, agli orari e ai dettagli su accessi ad autostrade ospedali e parcheggi, resta non più rinviabile iniziare un piano strutturale basato sul mix di limitazioni e servizi/incentivi finalizzati a modi e mezzi alternativi di mobilità in sede urbana, all’intermodalità come appunto accennato ed anche al car-pooling organizzato. Pedibus, bike to school e to work con annesso Biciplan comprensoriale fatto di piste ciclabili ove possibile e collegamenti a ztl e zone30 con segnaletica illuminazione e sicurezza garantita, treni regionali diretti misti a quelli metropolitani, servizi bus più capillari e frequenti nell’Agro nocerino sarnese, corse integrative comunali e servizi a chiamata di taxibus sono solo esempi tra i più virtuosi e spesso meno costosi di tante opere faraoniche pensate solo ed esclusivamente per auto e camion…a tal proposito urge per i bestioni del trasporto merci un accordo più efficace sia nel breve termine che di programmazione, dato che senz’altro contribuiscono fortemente alle emissioni ed alle congestioni viarie sia in periferia sia presso strade ormai urbanizzate e di accesso ai caselli autostradali. Auspichiamo si avii celermente lo studio per il nuovo PUMS da parte della società incaricata in collaborazione con l’università di Napoli per fornire un’impronta di mobilità dolce e ciclopedonale moderna, oltre che ad avvalersi di tecnici che favoriscano un percorso partecipativo intelligente e una comunicazione coadiuvata anche da esperti pneumologici e di nanodiagnostica per le particelle cancerogene che tanto minano la nostra salute. Al netto di ogni polemica sulle targhe alterne e zone a traffico limitato, ricordiamo che è ormai prossima l’attuazione dell’accordo tra regione Campania (parimenti alle regioni settentrionali e al Lazio) con il Ministero dell’Ambiente per il piano di risanamento dell’aria, principalmente per i comuni oltre i 30mila abitanti, che prevede tra i vari punti limitazioni per 10 ore al giorno di tutti i veicoli diesel fino ad euro3 e successivamente anche euro4 (con vari step che nel tempo porteranno alla scomparsa dei veicoli a combustione interna compresi quelli a benzina se non anche gpl e metano, man mano che si diffonderà la trazione ibrida ed elettrica), patto sul quale si può fare leva per ottenere più fondi già previsti dal suddetto accordo quadro su potenziamento TPL e ciclabilità e veicoli più ecologici (a dirla tutta non va condiviso il giochetto delle lobbies automobilistiche che insistono su finti motori green euro 6 e successivi dato che al momento risultano paradossalmente muniti di filtri atti a bruciare ed emettere polveri ancora più ultrafini).
Comunque ricordiamo gli obblighi di legge per i sindaci e gli assessori comunali di competenza (ambiente, trasporti in primis), infatti secondo una recente sentenza del Tribunale di Palermo – LINK QUI – i poteri attribuiti dall’ordinamento generale al sindaco in materia di traffico veicolare e di inquinamento dell\’aria, consentono di affermare che la mancanza o la inadeguatezza delle deliberazioni atte alla prevenzione ed alla eliminazione di gravi livelli di inquinamento dell\’aria, e lesivi pertanto del diritto alla salute umana, sono suscettibili in determinati casi di configurare i reati di cui agli artt. 328 e 674 c.p., di omissione di atti di ufficio e di emissioni atte ad offendere la salute di una pluralità di persone . La responsabilità giuridica di intervenire adeguatamente deve essere riconosciuta, oltre che al sindaco, agli assessori ed in generale a tutti gli organi che sono in concreto dotati di poteri deliberativi, nell\’ambito di organismi amministrativi di enti territoriali, essendo tutti questi soggetti preposti a rilevanti settori del governo del territorio urbano e circostante. […]
L’ordinamento giuridico attribuisce agli enti territoriali una pluralità di poteri d\’intervento in materie che direttamente e o indirettamente riguardano il governo del territorio e dell\’ambiente e della sua salubrità: poteri ordinari di programmazionee attuazione sulla destinazione e l’uso del territorio, di recupero e riqualificazione di aree degradate, di regolazione della viabilità e del traffico veicolare e poteri eccezionali d\’intervento tramite ordinanze di necessità e d\’urgenza, in presenza di rischi per la salute. In base al medesimo principio, una responsabilità di natura penale sorge dove l\’inazione del responsabile si inserisca come elemento di una fattispecie tipica di reato, ad esempio, nei casi di reati di omissioni d\’atti d\’ufficio, in situazioni inerenti alla sanità pubblica, con immediate conseguenze sulla salute e l\’integrità fisica altrui, laddove l\’intervento possibile ed omesso del pubblico ufficiale competente sarebbe stato funzionale alla prevenzione del danno alla salute ed alla tutela dell\’incolumità fisica altrui. Esiste ormai da tempo l’obbligo a livello di Unione Europea, per i singoli Stati membri, al verificarsi dei 35 giorni annui di superamenti soglia pm10 di intervenire con ordinanze ad hoc, comunque è da rilevare che La normativa europea e nazionale intervenuta negli anni, si è inserita in un già preesistente nucleo di poteri attribuiti dall’ordinamento agli enti locali di governo in materia di ambiente ed inquinamento. L\’obbligo di un\’ azione di buona amministrazione diretta alla prevenzione dell\’inquinamento in capo alle amministrazioni territoriali, primi fra tutti i comuni ed i loro sindaci, cui la legge conferisce i massimi poteri deliberativi sul traffico non è stato istituito dalle direttive comunitarie, ma già da tempo era stato determinato dal sistema complessivo di poteri relativi al governo del territorio ed in particolare nel disciplinare la circolazione su strada dei veicoli a motore a fronte di una situazione di fatto che impone il massimo dispendio di energie e di capacità amministrative del territorio, in particolare da parte del sindaco che deve garantire il servizio di mezzi pubblici minimamente accettabile rispetto alle esigenze della vita, della salute e degli spostamenti della cittadinanza.