Continua ancora lo spoil system da parte del sindaco sui precedenti assetti e le consolidate iniziative dell’amministrazione Bottone.
Al momento si tratta di una sospensione e di voler riallocare la sede in un luogo diverso: forse l’attuale comando della Municipale. Gli attuali locali del museo, invece, prossimamente ospiteranno gli uffici della Geset. Per l’associazione Ambress’ Am press un fulmine al ciel sereno: 《Apprendiamo con amarezza e rammarico la decisione dell’amministrazione Gambino》. Le finalità dell’associazione di via Ammaturo non sono le stesse dell’amministrazione comunale in carica. A chiarire il concetto, uno dei responsabili dell’associazione, l’avvocato Gerardo Ferraioli:《Allo stato, la citta di Pagani è sfornita sia di un organismo di raccordo, sia di un luogo fisico dove, nel corso dell’intero anno, trattare tali tematiche. Pertanto, il Museo, per la sua posizione strategica, può diventare giâ da subito la vetrina e la fucina della città per quanto attiene alle politiche culturali e di promozione sociale del territorio, dove l’Ente dovrà raccogliere ed indirizzare le numerose e qualificate istanze che provengono dalla cittadinanza e dai corpi sociali》. Quindi l’attuale sede di Palazzo San Carlo e cioè il locale della ex edicola, secondo il legale paganese, è il luogo più idoneo per far nascere il museo. Ovviamente la scelta dell’associazione di utilizzare la storica sede ha un senso logistico di grande vantaggio, poiché a pochi passi dal Santuario della Madonna delle Galline. Un altro aspetto che non è assolutamente secondario riguarda un insieme di attività ed azioni già poste in essere dalla associazione e che potrebbero, con la sospensione del museo, essere vanificate. L’obiettivo principale su cui Ambress’ Am press ha lavorato tanto è quello della patrimonializzazione delle tradizioni popolari cittadine: 《Uno scopo per il quale ci eravamo già prodigati per il supporto fattivo con: l’Archivio Sonoro di Stato della Regione Campania; il dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli; il dipartimento di Antropologia Culturale dell’Università di Salerno. A questi preliminari accordi, va aggiunto anche lo scambio culturale avviato con la Fondazione Festa dei Gigli della città di Nola, che lo scorso mese di giugno ci ha ospitato assieme ad una folta e rappresentativa paranza paganese all’interno di “Giugno Nolano”, rassegna di eventi che conduce alla millenaria Festa dei Gigli》. L’associazione aveva stipulato solo recentemente la convenzione con l’ente per la gestione temporanea degli spazi, avvenuta a metà aprile 2019 e solo dopo un percorso di circa 1 anno caratterizzato da delibere di consiglio comunale approvate da maggioranza e opposizione, delibere di giunta e manifestazioni d’interesse. In effetti per la realizzazione del museo permanente mancava solo un tassello e cioè la riqualificazione e la messa in sicurezza dei locali di proprietà comunale. Dai responsabili di via Ammaturo è stata avanzata anche la proposta di allocare la Geset negli uffici comunali di via Pittoni, per così rendere disponibili i 40 metri quadri dell’ex edicola di Palazzo San Carlo alla costruzione di una vetrina per il museo.
gc