Regolare il bando per la pubblica illuminazione varato dall’amministrazione Bottone

Confermato il project financing

Dopo il parere espresso qualche mese fa dalla giustizia amministrativa, arriva anche la sentenza: il ricorso presentato dalla Lumir è stato dichiarato inammissibile. Il Comune in questa controversia giudiziaria è stato anche risarcito delle spese, con 1500 euro. A difendere l’Ente gli avvocati Giuseppe Serretiello e Silvia Mastrangelo. La Camera di consiglio del Tar della sede distaccata di Salerno, presieduta dal giudice Francesco Riccio, ha deciso nel merito il 9 luglio scorso con sentenza pubblicata a fine mese. È una vittoria per il Comune, ma anche una vittoria per l’ex sindaco Salvatore Bottone che, con questo ulteriore giudizio, conferma la bontà del bando e sgombra la vicenda da qualsiasi dubbio. Il Comune aveva approvato in consiglio comunale, il 5 novembre dello scorso anno, la proposta di project financing della Management  &  Maintenance per l’illuminazione pubblica. Successivamente con la determina del 14 gennaio di quest’anno, il responsabile del settore pianificazione lavori pubblici, indice la gara d’appalto per l’affidamento del servizio di pubblica illuminazione, precisando che a base di gara era posto il progetto di fattibilità tecnico ed economico elaborato dalla M&M. Contro questo bando insorge la Lumir che, nonostante non avesse partecipato alla fase di scelta del promotore, deduceva l’illegittimità ed il travisamento in cui era incorsa l’amministrazione. Da qui il ricorso contro Palazzo San Carlo e la società promotrice. I giudici avevano già dato parere negativo al  ricorso della Lumir e in questa sentenza hanno ribadito che chi volontariamente si astiene dal partecipare ad una selezione, non è legittimato a chiederne l’annullamento. Il Tar in base a questa considerazione ha ritenuto non ammissibile il ricorso. In buona sostanza, il Comune in virtù dell’azione difensiva vagliata dall’amministrazione Bottone e continuata da quella attuale, ottiene il sì per realizzare finalmente l’illuminazione pubblica della città. Si tratta in tal caso di continuità amministrativa che, in genere, dovrebbe essere la regola e non l’eccezione. Purtroppo e non solo a Pagani e non in questa vicenda, la continuità tra amministrazioni passate e future risulta essere di difficile attuazione. L’ostacolo maggiore che si frappone è lo scontro politico, in parte anche legittimo – visto il gioco delle parti – ma che in certi casi vive di eccessi che spesso ricadono negativamente sull’azione amministrativa. Per certi aspetti, la battaglia a distanza tra l’attuale sindaco Alberico Gambino ed il predecessore Salvatore Bottone – prima, durante e dopo la campagna elettorale – non ha prodotto, in termini di continuità amministrativa, risultati di sorta. Non si tratta della pacificazione, che è ben altra cosa, ma della cosa pubblica per il bene comune e che solo una continuità amministrativa, tra forze politiche diverse,  può dare. Forse è giunta l’ora di riportare il dibattito sul piano politico – amministrativo: anche perché, alle porte del prossimo consiglio comunale, arriva il dissesto. 

gc

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