Pagani, Carbutti scrive l’ennesima nota: precisazione sul ruolo di segretario comunale

Il segretario generale Francesco Carbutti ha risposto alla missiva del 29 luglio inviata dal presidente del consiglio comunale Enza Fezza.

Attraverso una nota del 31 luglio, a firma del segretario comunale ed inviata per conoscenza al ministro dell’interno, al prefetto di Salerno, all’Anac, alla procura della Corte dei conti, alla prefettura di Napoli, al procuratore Antonio Centore ed alcuni consiglieri comunali di opposizione, Carbutti ha chiarito il proprio ruolo, dissentendo dalle affermazioni della Fezza, oltre a relazionare, punto per punto, la propria posizione in merito alla diffida del 25 luglio pervenuta dai consiglieri comunali, Bottone, Greco, Terracina e Fiore. La presidente del consiglio comunale richiamando lo statuto ed il regolamento comunale e l’articolo 14 dell’ordinamento degli uffici e servizi, nella lettera aveva scritto: 《Discende da tanto che nessuna proposta di atto deliberativo e/o similare può essere dallo stesso redatto (Carbutti, ndr), così come dalla responsabile degli affari generali》. Il segretario comunale spiega che la diffida ricevuta trova “ragion d’essere” poiché sostituto della responsabile degli affari generali Maria Devito in virtù del decreto sindacale n.69 del 23 luglio, quindi: nei casi di assenza e/o impedimento. Quale sostituto della responsabile degli affari generali, Carbutti, come per la dipendente comunale, è “titolare di posizione organizzativa e quindi investito dell’esercizio delle funzioni gestionali apicali e dirigenziali”. Inoltre – sempre leggendo dalla nota del segretario comunale –  l’articolo 16 del regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi e in particolare “la lettera I del sopra richiamato articolo 16, attribuisce ai responsabili apicali attività propositiva (proposte di deliberazioni alla giunta comunale e al consiglio comunale)”.

In sostanza Carbutti descrive, nella sua nota,  il proprio ruolo ed il compito che deve, secondo la normativa, assumere in relazione alla diffida ricevuta. Inoltre aggiunge che “il presidente del consiglio comunale avrebbe difficoltà ad inserire all’ordine del giorno alcunché, attesi tra l’altro, gli obblighi sanciti tassativamente dal regolamento del consiglio comunale, per quanto attiene al preventivo deposito degli atti istruttori al punto posto all’ordine del giorno dei lavori del supremo consesso”. Infine – continua la nota – “la proposta deliberativa (n.90 del 26 giugno) risulta inserita nel sistema informatico in uso a questo ente, ed è a disposizione del presidente del consiglio comunale, ai fini delle valutazioni di competenza”. La diffida dei consiglieri di opposizione, relativa alla comunicazione di atti sull’incandidabilità del sindaco Alberico Gambino, da parte del procuratore Antonio Centore ed inviata anche al segretario comunale, ha reso necessaria una risposta dello stesso sulla vicenda. Carbutti, inoltre, riferendosi alla sentenza della Corte d’Appello di Salerno ed alla non presenza dell’istanza di revocazione negli atti pervenuti scrive che “i ricorsi avverso i dispositivi della Corte di Cassazione sono normati specificamente dall’articolo 391-bis del codice di procedura penale che al comma 5° dispone che in caso di impugnazione di revocazione della sentenza della Corte di Cassazione non è ammessa la sospensione dell’esecuzione della sentenza passata in giudicato, né è sospeso il giudizio di rinvio o il termine per riassumerlo”.

gc

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