Pompei, novità dagli scavi

Il sito archeologico di Pompei è uno dei tesori storici più noti del nostro paese, un luogo unico al mondo, visitato da turisti e studiosi di ogni latitudine.

Si calcola infatti che nel 2016 il sito di Pompei abbia accolto oltre tre milioni di visitatori, si stima nel dettaglio che siano stati emessi ben 3.209.089 biglietti in un anno. Con tale risultato, gli scavi di Pompei si classificano come il terzo sito museale più visitato del Bel Paese, subito dopo il Pantheon e il circuito archeologico più noto della Capitale, quello che unisce Colosseo, Foro Romano e Palatino. Grazie a questi scavi sono tornati infatti alla luce del sole i resti di un’antica città romana sepolta da una violenta eruzione del Vesuvio del 79 d.C., insieme alle città di Ercolano, Oplonti e Stabia. A ordinare l’inizio degli scavi nella zona di Pompei era stato il re Carlo III di Borbone nel lontano 1748. Da quel momento Pompei è diventata un’attrazione irresistibile per centinaia di turisti, in particolare inglesi e tedeschi, che giungevano in Campania per il loro Grand Tour. Negli anni Pompei ha continuato ad affascinare, tanto che negli anni Settanta vi è persino stato registrato un live dei Pink Floyd, diventato poi una pellicola di culto, alla quale a Pompei è dedicata anche una mostra permanente.
pompei-vesuvio
Fonte: Flickr Autore: Konstantin Malanchev Licenza: Attribution 2.0 Generic
Molti dei reperti ritrovati in loco sono stati spostati e conservati all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e nell’Antiquarium di Pompei, al momento chiuso. Pompei ci ha fornito uno spaccato perfetto della vita quotidiana di un romano del I secolo d.C., ci ha permesso di ricostruire nel dettaglio molti aspetti della vita dell’epoca, del lavoro e del tempo libero dei latini. Il ritrovamento di dadi, ad esempio, ci ha permesso di risalire ad uno dei giochi più diffusi e amati all’epoca. È stato anche rinvenuto del cibo che ci ha permesso di ricostruire in modo abbastanza preciso la dieta degli abitanti di Pompei. Tanti anche i resti di costumi, gioielli e trucchi con i quali al tempo questi si adornavano, per non parlare dei frammenti di papiro e delle incisioni murarie, che raccolgono importantissime testimonianze scritte di quel periodo. Celeberrimi sono anche gli affreschi di Pompei, un vero e proprio punto di riferimento per il mondo pittorico della storia dell’arte antica.

Curarsi di un tale patrimonio archeologico non è certo semplice. Negli ultimi anni, discutendo della salvaguardia dei beni culturali del nostro paese, gli scavi di Pompei spesso sono finiti nell’occhio del ciclone. Sono stati spesso denunciati, infatti, diversi danni legati all’incuria e all’abbandono. Proprio per questo, venerdì 28 giugno una delegazione della VII Commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera dei Deputati ha incontrato Massimo Osanna, Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei, per fare un punto sullo stato degli interventi in corso nell’ambito del Grande Progetto Pompei. Si è ribadita l’urgenza dell’attuazione del Piano strategico per il rilancio di un territorio in difficoltà, attraverso la promozione di turismo sostenibile e sviluppo tecnologico. Recentemente, proprio a causa dei lavori di manutenzione in atto, dal 10 luglio è stata chiusa Porta Marina Superiore. Si accederà all’area archeologica passando attraverso la scalinata delle Terme Suburbane. I turisti non hanno accolto male questa notizia perché questo permetterà loro di sbirciare sin da subito alcuni degli affreschi più noti e particolari di Pompei, quelli delle terme. I soggetti di questi dipinti spesso sono di carattere erotico, o comunque ritraggono scene di vita piuttosto inusuali. Si è molto discusso di questi luoghi, e alcuni studiosi minimizzano il carattere “osé” di queste pitture, sostenendo che questi luoghi fungessero da spogliatoi e che queste figure fossero il modo più efficace per ricordare dove fossero stati appesi i propri abiti. Le terme d’altronde erano uno dei posti più amati e frequentati dai latini, insieme ai teatri e ai circhi nei quali si tenevano i ludi gladiatori e i ludi circensi. Dai graffiti trovati sui muri di Pompei, scopriamo che vi erano delle vere e proprie tifoserie legate a gladiatori e aurighe. Esattamente come oggi, scommettere sulla propria squadra o sul proprio idolo era usanza diffusissima e i gladiatori potevano diventare delle vere e proprie star. Non solo, ma sempre nel mese di luglio è stato eseguito un altro delicatissimo intervento. L’area dei nuovi scavi di Pompei è stata sottoposta infatti alla bonifica degli ordigni bellici del 1943. Recentemente era stato infatti pubblicato un articolo sui 10 residuati bellici rimasti sepolti a Pompei dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Il progetto di bonifica è stato redatto dal Parco Archeologico di Pompei e l’esecuzione è spettata al Genio Militare, che ha bonificato gli scavi metro per metro. È stata garantita quindi la totale sicurezza, tanto per i visitatori che per gli archeologi e i tecnici al lavoro negli scavi, di uno dei più grandi tesori del nostro ricchissimo patrimonio archeologico.
foto copertina – Licenza: Maxpixel

loading ads