Pagani. Decadenza e scioglimento: a decidere Prefettura e Viminale

Novità in corso.

La scure della Prefettura di Salerno potrebbe abbattersi sul consiglio comunale di Pagani, decretandone lo scioglimento. Un provvedimento che l’organo periferico del ministero dell’interno potrebbe disporre in tempi brevi. In attesa del documento della convalida del primo consiglio comunale, celebrato il 30 giugno scorso, presso il multisala La Fenice, gli uffici di piazza Amendola avvieranno per legge la segnalazione al Viminale: in sostanza l’amministrazione statale potrebbe percorrere due strade, il ricorso al giudice civile oppure il ricorso al Tar. Tutto questo sulla base della nota inviata dal Viminale sulla decadenza del sindaco Alberico Gambino e conseguentemente della giunta che, gli uffici di Salerno, inviarono al Comune di Pagani. Più che un parere, un vero e proprio atto esplicativo su cui vi fu l’attenzione del segretario comunale Francesco Carbutti. Questi, nella duplice veste di responsabile dell’anticorruzione e di responsabile della trasparenza dell’Ente comunale, producendo ben due note relative al parere ministeriale di decadenza, comunicò tale status ai diretti interessati ed agli organi preposti. La nota di decadenza di diritto dalla carica trasmessa dall’ufficio territoriale di Salerno a firma del viceprefetto vicario Forlenza dice che “alla luce delle sopra riportate coordinate interpretative, stante il disposto art.16, comma 2, del decreto legislativo n.235/2012, il sindaco neoeletto del Comune di Pagani decade di diritto dalla carica, con impossibilità per lo stesso di nominare la giunta e conseguente applicazione delle previsioni di cui al combinato disposto degli articoli 53 e 141 del decreto legislativo n.267/2000”. In relazione da quanto scritto dal viceprefetto vicario, il segretario comunale Francesco Carbutti, comunicò alla stessa Prefettura che “da quanto sopra, discende la nullità degli atti da Lei (sindaco, ndr) sin qui adottati”. Sul primo cittadino Alberico Gambino, riguardo non solo alla decadenza, ma anche all’incandidabilità, si attende inoltre la risposta del ministro dell’interno Matteo Salvini in relazione all’interrogazione parlamentare presentata dalla deputata del Movimento cinque stelle Virginia Villani. Infine bisogna attendere anche l’esito del ricorso al Tar da parte del sindaco per la cancellazione della sentenza della Corte di cassazione. Insomma novità che cadono come la spada di Damocle sulla testa del primo cittadino di Pagani. Il provvedimento della Prefettura, con lo scioglimento, potrebbe completamente azzerare l’attuale consiglio comunale e quindi rimettere le sorti della città nuovamente nelle mani degli elettori: probabilmente, dopo un periodo di commissariamento. La procedura, prossima al varo da parte degli uffici territoriali del governo, aprirà nuovamente il dibattito politico in città e forse tornerà ad accedere gli animi tra le parti.

gc

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