Padri Separati. “Basta clamore sulla nostra storia”. Parla l’ex moglie di Marco Albani

È stanca del clamore, di vedere la sua vita privata e soprattutto il loro bambino sbattuti in prima pagina, al centro di un caso mediatico che a sua detta non avrebbe ragione di esistere.

Rompe il silenzio Teresa Lanzara, ex moglie di Marco Albani e chiede di poter dire la sua, cosa che in questi anni non ha mai fatto per riserbo e per rispetto verso se stessa, la sua famiglia e soprattutto il suo bambino. “Basta, non ne posso più di leggere sui giornali e sul web la mia storia privata – dice sfinita ma determinata Teresa Lanzara – chiedo silenzio e rispetto per me e per mio figlio. Al mio ex marito Marco Albani chiedo solo di smetterla di fare pagliacciate e di mettersi a fare il padre. Il nostro bambino ha bisogno di un padre che vada a lavorare per lui, che gli assicuri un futuro, che possa provvedere ai suoi bisogni primari, e non un padre che addirittura si rifiuta di vederlo con la scusa del caldo. Anch’io porto mio figlio in piscina e rientriamo alle 2 del pomeriggio, cosa che fanno tante famiglie con bambini piccoli. Al mio ex marito chiedo di darci serenità, e soprattutto di non interrompere gli incontri con il figlio, il piccolo gli vuole bene e certo non capirebbe. Si tratta solo di un capriccio che potrebbe nuocere ulteriormente ad un bambino già di per sé molto fragile.
Vorrei anche che si sapesse che non sono la mamma orco che mi si dipinge, non ho mai ostacolato gli incontri padre – figlio ma per il pernottamento ho bisogno di garanzie che ad oggi il padre di mio figlio non mi dà.

Tutto qui, e se anche un giudice non li concede ci sarà un motivo. Spero davvero che questa sia la prima ed anche ultima volta che sarò costretta a parlare, ma se il mio ex marito continuerà a portare in piazza la nostra storia e soprattutto a dare in pasto a tutti lo stato di salute di nostro figlio, dovrò continuare a parlare anch’io, forse è l’unico modo per indurlo a tacere e a farci stare tranquilli. Tante storie finiscono, i tribunali sono pieni di casi come il nostro senza però dover ricorrere continuamente ai riflettori della stampa.
Spero e mi auguro che capisca il dolore che ci sta provocando, un giorno nostro figlio potrebbe chiedergli conto e ragione di tutta questa storia. Non vorrei stesse approfittando di noi solo per ego personale.
Chiedo scusa a tutti ed in primis al mio bambino se ho dovuto rompere il silenzio e se ho approfittato della stampa, ma l’ho fatto solo per amore di mio figlio che non merita tutto questo”.

Luisa Trezza

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