L’affondo in una nota stampa.
“Il Liquidatore Apa maschera una gestione dittatoriale dietro la liquidazione infinita. Sono noti – scrive Tortora del Cogmo – i tempi tecnici di una liquidazione di società, figuriamoci se si tratta di un Ente di Pubblico che per anni ha visto alternarsi e scontrarsi amministratori e politici anziché tecnici ed esperti del settore. Orbene qui non si parla delle decisioni politiche che assumeranno i Sindaci dei Comuni proprietari del suolo e della struttura, qui si parla esclusivamente del particolare rilevante di un professionista nominato liquidatore che da ormai 3 anni vegeta e fa vegetare un’intera struttura. Non è chiaro infatti come il dottor Apa continui a parlare di risanamento della struttura quando il ruolo del Liquidatore e la mission del liquidatore è quella di chiudere non di gestire. Ora gli operatori che, sicuramente sanno di cosa parlano perché ogni giorno investono somme nelle loro attività, non possono comunicare con il liquidatore di una società già morta e sepolta ma chiedono di colloquiare con i soli titolati ad una creazione di un business vincente per l’intero agro e soprattutto per i lavoratori dei Comuni di Pagani e Nocera”.
Poi l’appello: “Quello che i Commissionari e gli operatori chiedono a gran voce è che la liquidazione continui altrove, in quanto avrà una durata commisurata ai giudizi pendenti ed agli accordi di liquidazione. Nel frattempo l’economia deve girare, le attività sviluppare, gli operatori devono avere una casa sicura e solida entro cui fare business. Gli operatori si fanno promotori di un tavolo tecnico dove presentare, in base a quanto previsto da tutte le norme del settore, una concertazione con i Comuni di Pagani e Nocera allo scopo di proporre il piano di rilancio della struttura, tutelare l’aspetto sociale dei lavoratori ed essere protagonisti della nuova realtà. Il Mercato è di chi lo fa vivere ogni giorno e come tale va rispettato nella sua funzione di imprenditore, tra l’altro quando il liquidatore afferma di aver trovato solo debiti, inconsapevolmente sta affermando che il pubblico è stato incapace di gestire mentre su 60 stand i bilanci in perdita rappresentano una percentuale irrilevante”.