La convocazione di un consiglio comunale straordinario sulla incandidabilità del sindaco Alberico Gambino non è nelle prerogative del presidente dell’assise Vincenza Fezza.
Con una lunga ed articolata lettera a firma della stessa, inviata ad alcuni consiglieri di minoranza (Bottone, Terracina, Greco e Fiore), al segretario comunale Francesco Carbutti, alla responsabile del settore Affari Generali, al procuratore Antonio Centore, al prefetto di Salerno ed al ministro degli interni Matteo Salvini, viene spiegato il perché ed i motivi per i quali non è necessario convocare una seduta consiliare ad hoc. La presidente del consesso cittadino ha assunto relativamente alla convocazione un chiara posizione: “Appare evidente che questa Presidenza e men che mai gli organi gestionali dell’Ente, non deve e né può produrre alcun atto consiliare considerato che nessun nuovo elemento è intervenuto ad oggi nè è rilevabile dall’avvenuta trasmissione degli atti da parte della Procura della Repubblica e della Prefettura”. Nella missiva è stato evidenziato anche un “errore” negli atti della Corte di Appello di Salerno e su cui Fezza ha voluto precisare: “Mi corre l’obbligo di far rilevare che l’attestato della Corte di Appello di Salerno, datato 17 luglio, fonda il passaggio in giudicato dell’ordinanza n.15575/2019 dell’11 giugno sul presupposto, fondamentale, che non sia stata presentata istanza di revocazione da parte del sindaco Gambino. Tale circostanza (mancata presentazione di istanza di revocazione) risulta essere errata e fallace considerato che Il sindaco Alberico Gambino ha presentato regolare istanza notificata il 28 giugno e con atti depositati, presso la cancelleria civile della Suprema Corte in data 17 luglio. Consegue da tanto che ad oggi la non è passata in giudicato”.
La presidente del consiglio comunale ha posto l’accento anche sulla convalida dei consiglieri e del sindaco passata in assise: “Mi corre l’obbligo di sottolineare che la convalida degli eletti è stata effettuata dal consiglio comunale con delibera n.44 del 30 giugno”. Enza Fezza nella lettera richiama riguardo alla seduta del primo consiglio comunale tutti gli interventi e gli atti discussi e conosciuti: dalle note del segretario comunale Francesco Carbutti, all’esposto dell’ex sindaco Salvatore Bottone, nonché il parere del Viminale sull’incandidabilità di Gambino ripreso in una nota di Greco, Palladino e Sorrentino. Alla luce degli atti prodotti e divulgati la presidente ha spiegato: “Consegue da tanto, quindi, che il consiglio comunale ha deliberato in perfetta e piena conoscenza degli atti (nessuno escluso) caratterizzanti nella vicenda per cui l’avvenuta trasmissione, da parte della Procura della Repubblica (prima) e della Prefettura (poi), non aggiunge – sul piano degli atti valutabili – alcunché essendo stati trasmessi le tre sentenze che caratterizzano la vicenda e l’attestato della Corte di Appello, cioè atti già noti, conosciuti e valutati dal consiglio comunale”. Attraverso la lettera la presidente del consiglio comunale Enza Fezza ha voluto chiarire diversi aspetti che, nelle ultime settimane, avevano sollevato dubbi e perplessità da parte delle opposizioni, in particolare dopo gli atti inviati dalla Procura di Nocera e dalla Prefettura al consiglio comunale ed alla presidenza dello stesso. Appare chiaro che non ci saranno futuri richiami in consiglio comunale sul caso incandidabilità.
gc
![loading ads](https://www.rtalive.it/wp-content/plugins/slider-wd2/images/ajax_loader.png)