Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell’agronomo dr. Luigi D’Aquino pervenuta alla nostra redazione.
Spett.le Redazione di RTA Live,
Vi scrivo questa mia al solo scopo di portare un piccolo contributo alla miglior comprensione della vicenda dei pini abbattuti giorni fa in zona Viale San Francesco a Nocera Inferiore.
Premetto che sono agronomo iscritto all’Albo dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Salerno, che sono dottore di ricerca in patologia vegetale e sono ricercatore presso l’ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) dove mi occupo di agroecologia, fisiologia e patologia vegetale. Compatibilmente con i miei impegni di ricercatore, svolgo anche attività libero professionale, essendomi occupato, tra l’altro, anche di problematiche fitosanitarie e statiche di alberature monumentali in ambito pubblico e privato. Premetto, altresì, che, essendo impegnato quotidianamente per lavoro fuori città, non ho avuto modo di osservare recentemente i pini di cui trattasi: questi a mia memoria versavano in buono stato fitosanitario e statico, ma non posso escludere che il loro stato possa essere evoluto negativamente negli ultimi tempi.
Ciò premesso, mi ha molto colpito la grande professionalità con la quale i Vostri giornalisti hanno affrontato la vicenda dell’abbattimento dei pini in questione, che effettivamente avevano un notevole impatto estetico e paesaggistico e che costituivano un importante polmone verde per l’area in cui erano a dimora.
Normalmente, mancando nell’organico del Comune di Nocera Inferiore la figura dell’agronomo, il rilievo dello stato fitosanitario e statico degli alberi di grande mole viene appaltato all’esterno. L’iter prevede in genere da parte del Comune una richiesta formale di disponibilità ed un preventivo di spesa per la consulenza professionale al tecnico prescelto, il quale comunica formalmente la propria disponibilità e propone un preventivo di spesa. Il Comune, acquisita la disponibilità da parte del professionista e valutata la congruità del preventivo proposto, emette una determina di incarico che consente al professionista di dare seguito all’espletamento dell’incarico stesso. Espletate le attività peritali, il professionista deposita formalmente la sua relazione protocollandola. A quel punto il Comune, valutata la congruità tecnica del lavoro svolto, “fa propri” gli esiti della consulenza tecnica e, eventualmente, si attiva per dare seguito alle prescrizioni contenute nella consulenza. Questo iter, che vuole limitare arbitrari personalismi, come è giusto che sia quando si ha a che fare con beni comuni e soldi pubblici, è ovviamente preliminare a ogni azione e non si capisce come potrebbe avvenire a valle di un intervento di abbattimento, dal momento che l’agronomo non può sapere prima di avere concluso le sue indagini se sarà indispensabile prescrivere l’abbattimento degli alberi oppure no. Immagino che condizioni di particolare urgenza connesse a un pericolo incombente per la pubblica incolumità possano consentire di seguire vie più brevi e semplici, ma mi sembra che di pericoli imminenti per la pubblica incolumità non si riferisca in alcun dove.
Mi ha, quindi, colpito il mistero che aleggia intorno alla perizia di un collega che immagino faccia parte di un fascicolo in cui è contenuta l’intera documentazione relativa all’incarico e la stessa perizia debitamente timbrata, firmata e protocollata con data anteriore all’esecuzione degli abbattimenti.
Questo sul piano procedurale.
Sul piano tecnico, sembrerebbe che l’abbattimento dei pini sia stato disposto a causa di un’infestazione sostenuta dalla cocciniglia Toumeyella parvicornis, di recente introduzione in Campania. In proposito, il Decreto dirigenziale 52/2015 del Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali della Regione Campania, avente per oggetto Aggiornamento delle misure fitosanitarie regionali per il controllo del fitofago TOUMEYELLA PARVICORNIS (COCKERELL). Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 214 e sue modifiche, dice testualmente: “T. parvicornis in Campania ha mostrato un’alta capacità di diffusione e il focolaio in pochi mesi è diventato troppo vasto per tentare l’eradicazione attraverso interventi classici di abbattimento e distruzione delle piante infestate; è solo possibile evitarne un’ulteriore diffusione del parassita adottando tutte le possibili misure fitosanitarie di contenimento.” Mi sembra, pertanto, singolare che lo stesso decreto possa essere addotto a base giustificativa dell’abbattimento.
Nel solco, segnalo che gli attacchi di cocciniglie alle piante legnose, siano esse di neointroduzione o no, e la connessa formazione di fumaggine sono evenienze che in genere si contengono abbastanza agevolmente con opportuni interventi fitosanitari. Se così non fosse, l’intero patrimonio arboreo locale sarebbe da tempo estinto!
Altri potrebbero, invece, essere i sintomi e le manifestazioni che potrebbero indurre l’agronomo a proporre l’abbattimento ma di queste problematiche non si rileva traccia nelle dichiarazioni ascoltate e lette né nelle poche fotografie circolate in questi giorni.
Confido e spero che la documentazione amministrativa e tecnica che dovrebbe essere a disposizione presso il Comune di Nocera Inferiore potrà chiarire tutte le perplessità che l’abbattimento ha sollevato, dimostrando che la procedura che ha riguardato un bene comune e soldi pubblici non è affetta da vizio alcuno. E, mi permetto di aggiungere, che confido anche che il buon nome della categoria professionale di cui mi onoro di fare parte sarà pienamente tutelato.
Dott. Agr. Luigi d’Aquino