Le transazioni hanno evitato i debiti fuori bilancio, ma dal 2016 non sono state più rispettate.
Il piano di riequilibrio della Commissione straordinaria, dopo la bocciatura del ministero dell’Interno, passerà al vaglio della Corte dei conti. L’indebitamento di circa 30 milioni di euro ha nelle sue pieghe diversi aspetti e nasce anche da contenziosi che il Comune non avrebbe risolto a partire dal 2016. Negli anni precedenti e cioè dal 2014 al 2015 i contenziosi in essere vennero gestiti dall’avvocato Francesco Romano, legale esterno, che ha retto l’ufficio avvocatura del Comune in quel periodo. Romano riuscì ad azzerare i debiti derivanti da sentenze, decreti ingiuntivi e pignoramenti, con la transazione. In questo modo evitò che venissero inseriti nei debiti fuori bilancio, come disposto dal Tuel, ed azzerare buona parte dei 2milioni di euro ereditati, sino a ridurli a 700mila euro. Le transazioni non sono come le sentenze o i decreti ingiuntivi, queste secondo la normativa sugli enti locali non possono essere inserite come debiti fuori bilancio, poiché risultano essere novate: hanno cioè una nuova titolarità. Ma l’operazione avviata da Romano con le transazioni, prevedeva in esse dei pagherò: saldare il debito nell’anno finanziario in corso, oppure in caso di non copertura, rinviare il pagamento nell’esercizio finanziario dell’anno successivo. Questo modus operandi è stata una bella boccata di ossigeno per le casse comunali. In effetti alla scadenza dei pagherò, il Comune avrebbe emanato l’impegno di spesa e la correlata determina. Una esigenza nata anche dall’esiguo portafoglio dell’avvocatura che, con 800mila euro, non avrebbe potuto far fronte alla mole di contenziosi in corso. Evitare quindi l’esecutività di decreti ingiuntivi, atti di precetto o sentenze, era un grosso risparmio per l’Ente comunale che, trattando con gli avvocati delle parti in danno, riduceva di molto anche le spese legali. L’avvocatura del Comune, grazie all’avvocato Romano, fu performante come ufficio: funzionava quasi come un orologio svizzero. Dopo il 2015, a partire dal 2016, quando l’avvocato Francesco Romano aveva già lasciato, i pagherò non vennero più rispettati: l’Ente comunale smise di emettere impegno di spesa e determina. Questo ha creato un indebitamento, poichè alcuni contenziosi transati sono poi diventati esecutivi. L’avvocatura non potendo più riconoscerli come debiti fuori bilancio e quindi come per le sentenze, è dovuta correre ai ripari riconoscendoli come debiti fuori bilancio. In sintesi, questa operazione dei pagherò ha funzionato sino al 2015, mentre dal 2016 in poi è stata totalmente abbandonato.
gc