L’incandidabilità di Alberico Gambino continua ad essere l’argomento principale del dopo elezioni.

Vicenda che se da un lato vede un clima sereno in seno alla coalizione di centrodestra, dall’altro vede sollevare continue polemiche e critiche. La domanda che ricorre maggiormente da parte dell’ opposizione è sempre la stessa: Gambino, fuori o dentro? In relazione all’eventuale incandidabilità deciderà però il Viminale sulla base dei quesiti posti dal prefetto di Salerno Russo. Resta in attesa anche l’ex primo cittadino Salvatore Bottone:《Stiamo aspettando risposte dal presidente, al quale oltre me, hanno scritto altri cittadini. Lui solo può revocare il provvedimento di proclamazione: non se ne può lavare le mani. Io chiedo la legittimità degli atti ed il sindaco deve sapere se può o non può operare. Danise, secondo me, non può demandare agli altri il suo errore》. Le lettere di cui parla Bottone sono state indirizzate, oltre alla commissione elettorale, anche al procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore Antonio Centore, al ministro dell’Interno, all’avvocatura generale dello Stato, al presidente del Tribunale di Nocera Inferiore ed al prefetto di Salerno. In queste missive si legge: 《La questione centrale della presente indagine investe l’esistenza del requisito della candidabilità di un cittadino sig. Alberigo Gambino riconosciuto incandidabile dalla Suprema Corte di Cassazione con Ordinanza n. 15725/2019 pubblicata in data 11.6.2019. In particolare, occorre individuare il turno elettorale nel quale opera la riconosciuta incandidabilità. Le cause di incandidabilità alla carica di amministratore locale (cfr. artt. 56 e 58 del d.lgs 267 del 2000) si riferiscono ad uno status di inidoneità funzionale assoluta e non rimovibile da parte dell’interessato. È, pertanto, incontestabile che il sig. Alberico Gambino sia titolare di uno status di inidoneità funzionale assoluta e non rimuovibile a ricoprire cariche elettive nel Comune di Pagani》. Sull’incandidabilità di Gambino è intervenuto anche l’attivista Alfonso Giorgio che ha scritto ai prefetti di Salerno e di Napoli. L’ex politico di centrodestra ha invitato gli attuali consiglieri comunali “di prendere atto quanto previsto dal legislatore ed operare di conseguenza” riguardo agli articoli 68 (perdita delle condizioni di eleggibilità e incompatibilità) e 41 (adempimenti della prima seduta).  Alfonso Giorgio non si è fermato solo alla questione incandidabilità: ha anche scritto al prefetto di Salerno per l’annullamento del decreto sindacale n.82. Sotto accusa la nomina del consigliere politico del sindaco che, in base all’ordinamento sugli enti locali, non prevede detta figura. 《Fa nomine di consulenti non previsti dalla legge》, ha chiosato anche Salvatore Bottone. Non si è fatta attendere, però, la replica del consigliere politico Emilio Bonaduce :《La questione è stata sollevata anche dal segretario comunale, ma c’è stata una risposta sulla regolarità del decreto di nomina》. A chiarire e a scontrarsi con il segretario comunale il primo cittadino Alberico Gambino:《Confermo integralmente il contenuto del Decreto 82/2019 e attendo con serenità e fiducia il parere della Procura Regionale dei Corti dei Conti e dell’ANAC, organi che Lei ha inteso coinvolgere  trasmettendo copia del Decreto 82/2019 (ndr. a tal proposito Le suggerisco di ripetere la trasmissione all’ANAC utilizzando lo specifico modulo di comunicazione/trasmissione onde evitare che l’Autorità sia costretta a cestinare il Suo invio difforme dalle regole stabilite e ampiamente note). Tanto ovviamente sapendo che Lei o altri, laddove leso dai contenuti del Decreto ovvero anche solo perché compulsato da “ alte ragioni di difesa del DIRITTO violato”, potrà adire l’autorità giudiziaria competente》. Ritornando alla vicenda incandidabilità,  in una nota sui social, il sindaco Gambino aveva già chiarito sul fatto che l’essere non candidabile riguardasse il primo turno del 2014, ma ha ulteriormente voluto precisare: 《Ci sono gli atti che parlano, la prossima settimana su questa questione spiegherò tutto in conferenza stampa. Io penso solo ad amministrare la città》.

gc