Ambientalisti ancora scettici.
Per il progetto sul fiume Sarno raddoppia l’impegno economico, ma restano ancora dubbi e perplessità sul tipo di lavori che verranno effettuati: su tutto, ancora la presenza delle vasche di laminazione.
Ad illustrare l’incontro di ieri tenutosi in Regione, il presidente del Comitato No Vasche, Emiddio Ventre: “Siamo stati alla conferenza di servizio per il Grande Progetto Sarno passato da 200 milioni a 400 milioni di euro.
Nulla è cambiato in merito alle vasche di laminazione e la cosa che più ci stupisce e ci fa paura e che in Regione non sanno ancora cosa scorre nella Solofrana o meglio volutamente lo ignorano.
Da apprezzare e ringraziare l’amministrazione comunale di Nocera Inferiore che ha deliberato contro il Grande Progetto Sarno che sarebbe devastante per le falde acquifere dell’intero Agro Nocerino.
Insieme – continua Ventre – ci prepariamo per un altro ricorso al TAR in quanto per dimostrare che l’acqua sia pulita, nel 2014 installarano 14 centraline per rilevare i parametri qualitativi e quantitativi lungo sia la Solofrana, Cavaiola e fiume Sarno. I cui dati non sono stati resi ancora pubblici. Premesso che c’è un palese conflitto d’interesse tra controllore e controllato e come se chidessimo all’acquaiuolo se l’acqua è fresca.
Ricordiamo che l’ente preposto a monitorare la qualità delle acque è l’Arpac i cui dati sono sempre allarmanti almeno per il versante Solofrana ed ancora ogg a distanza di 5 anni, ci vogliono far credere che quello che vediamo non sono pantegane, ma trote, che il colore marrone non è un refluo industriale, ma acqua di sorgente, che quello che respiriamo a Nocera Inferiore non è puzza ma profumo di rosa. Non si può prendere in giro la popolazione che sta morendo per esalazioni di natura cancerogena raccontando menzogne supportate da falsi dati.
Tutto ha un limite oltre il quale sarà difficile fermare una rivolta”.
Redazione