Torna in libertà l’avvocato Giuseppe De Vivo, arrestato nell’ambito dell’inchiesra che ha portato alla luce il giro di corruzione dei giudici della commissione tributaria di Salerno.
Il 36enne professionista di Castel San Giorgio, legale e figlio del patron della Facomgas, noto per essere anche consigliere comunale di maggioranza, era finito in carcere mercoledì scorso, durante il bliz che aveva visto finire in manette 14 persone, tra i quali due giudici tributari e due dipendneti della Ctr, sede di Salerno. Per l’accusa avrebbe consegnato dei soldi per vincere una causa tributaria di oltre 8milioni di euro per l’azienda di cui era componente dell’uffcio legale. Assieme a lui sono finiti nei guai i dipendenti della Ctr Giuseppe Naimoli (64anni di Salerno) e Salvatore Sammartino (64 anni di Sarno), il giudice Fernando Spanò (72anni di Pomigliano D’Arco) e il consulente Andrea Miranda (59 anni di San Valentino Torio). A carico di De Vivo sarebbero caduti i gravi indizi e quindi è tornato completamente libero e senza restrizione alcuna.
Redazione