Ieri l’incontro in Comune.
È andato benino, ma non bene l’incontro con la commissione straordinaria di Palazzo Meyer relativo al progetto per il Fai proposto dal coordinamento “S.o.s salviamo la villa”. “L’iniziativa promossa per la Villa comunale – dichiara il portavoce Sergio Catalano – ha visto raccogliere 5290 firme. Si tratta di far partecipare il giardino cittadino ai “Luoghi del cuore”. Un vero fiore all’occhiello l’ex Parco Wenner: nato nella prima metà dell’ 800. Fu la villa privata degli industriali cotonieri svizzeri della famiglia Meyer e che grazie a Roberto Wenner, dopo avervi disegnato un giardino all’inglese detto romantico, passò nel 1934 nelle mani del Comune. È questa gloriosa villa che gli attivisti scafatesi vorrebbero riportare a nuova vita e che il progetto presentato ieri potrebbe rilanciare. Serve il cofinanziamento da parte dell’Ente comunale, in quanto proprietario. La cifra è modesta: si tratta di almeno 3mila euro. Un punto di partenza che porterebbe con i “Luoghi del cuore” del Fai ad un contributo di 20 mila euro. In effetti i proprietari, secondo le regole stabilite dal fondo ambiente Italia, devono accollarsi il 20% della cifra totale richiesta.
Ma cosa è possibile fare con questi soldi, in caso di esito positivo? Non molto. “La villa ha perso la sua funzionalità e il maltempo dello scorso novembre – asserisce l’architetto Catalano – ha determinato con la caduta di un albero su una ringhiera perimetrale la chiusura della stessa. Dal Comune dicono che non ci sono risorse. Bisognerebbe ripristinare d’irrigazione, l’illuminazione e puntare a piccole cose. Con i 20mila euro del Fai questo potrebbe essere fatto”. I tempi per partecipare al bando sono molto stretti e tutto verte sulla decisione della commissione straordinaria. A giorni, o ad ore, dovrebbe arrivare una comunicazione in merito. Intanto per la villa comunale sono stati effettuati solo lavori di messa in sicurezza e l’accesso al pubblico non è consentito. La principale priorità di cui necessita l’ex Parco Wenner è d’irrigazione: l’aumento delle temperature mettono in serio rischio la vegetazione. Gli ambientalisti di “S.o.s salviamo la villa” e che raggruppano 15 associazioni del territorio sono pronti anche ad interagire con le forze politiche, pur di salvare questo bene comune. Mimmo Pedone, membro di “Scafati difesa del Sarno”, è stato chiaro: “Siamo un movimento apartitico, non abbiamo un colore politico. Ma vogliamo sensibilizzare la politica e chiediamo ai politici di partecipare”. Gli scafatesi rivogliono la propria villa, diventata un simbolo identitario della città. Dal coordinamento fanno sapere che di braccia per pulirla ce ne sono: basta solo andare oltre la burocrazia.
gc