“L’infarto uccide solo d’estate”. Con questo titolo il lungo post del sindaco di Nocera Inferiore sulla situazione della sanità dell’Agro.
Non solo non è stato concesso il Dea di Secondo livello agli ospedali di Nocera, Pagani e Scafati, ma continua a diminuire il personale, e l’estate si prefigura come l’ennesima emergenza in una situazione già deficitaria di suo. Insomma, negli scorsi mesi dalla Regione sono arrivate rassicurazione sull’invio di personale, ad ora tutte sonore chiacchiere, mentre le risposte alla popolazione arrivano mediate dalle esigenze del potente di turno locale. E così mentre a Nocera si vive in una situazione di frontiera, a pochi chilometri c’è un ospedale, in teoria di equal valore essendo anch’esso un Dea di Primo Livello, con un pronto soccorso non affollato e con tanti sarnesi che si rivolgono comunque all’Umberto I di perché ci sono quasi tutte le specialità e si evita di perdere tempo con una prima visita al Martiri di Villa Malta e un trasferimento poi a Nocera. E molti sono gli esempi di un’organizzazione che sembra rispondere più ad esigenze politiche che sanitarie.
Di seguito riportiamo il testo integrale scritto dall’avvocato Manlio Torquato:
“L’INFARTO UCCIDE SOLO D’ESTATE”.
Ora, è chiaro che a morire non ci pensiamo proprio, tutt’al più ci pensa il Padreterno, noi faremo la parte nostra a cercare di salvarci la pelle, se dovesse (facendo scongiuri)…a costo di ricoverarci a Sarno.
Ma vorremmo venire fuori da questa dinamica perversa degli annunci cui non seguono i fatti, delle graduatorie che non scorrono o delle mobilità che non mobilitano. E dell’UTIC che va in riduzione di posti perché il personale non c’è. Non so se il vecchio primario, Capuano, fosse un eroe o un incosciente, o se il nuovo oltre che bravo, sia più prudente che coscienzioso, certo che le estati passano, l’Umberto I resta (così com’è) e i posti si riducono, perché di personale (dove servirebbe) medico e paramedico manco l’ombra. Ancora.
Non conosciamo le dinamiche dell’ASL Salerno e della sua Direzione commissariale, cui vogliamo (vogliamo?) dare ancora fiducia, ma sta cosa non sta più in piedi. Sotto nessun aspetto.
Dall’Azienda sanitaria dell’Agro (mancata) al DEA di 2° livello (promesso ma inesistente) al personale che manca d’estate.
E se ci viene l’infarto speriamo ci siano almeno i posti letto. Giorni fa di rientro da Scafati dove una Pneumologia brillante ma monca del resto occupa un’Ospedale rinnovato e semideserto come i tedeschi occupavano Stalingrado, dà la misura di cosa la politica (tutta) abbia generato negli ultimi 15 anni nella sanità. Non solo debiti ma anche scelte irrazionali. Lì una manciata di medici e paramedici della cardiologia che servirebbero qui. Come già a Sarno. Intanto noi contiamo le pecore, che, come noto, non pascolano solo a Vallo, luogo salubre e poco affollato e come tale con qualche paramedico in più del necessario. E incrociamo le dita. Intanto una commissione non ce la neghiamo e la convochiamo da QUI, per la settimana entrante e Iervolino permettendo, perché tanto, più nera d’a mezzanotte nun po’ venì”.
Redazione