“I comuni e i distretti turistici nel regolamento FESR della nuova programmazione comunitaria”.
Domani, importante conferenza sul nuovo regolamento Fesr – fondo di coesione. A partire dalle ore 12, presso la Provincia di Salerno, ci sarà la presentazione del nuovo regolamento dell’Unione Europea, approvato il 26 marzo scorso, dove per la prima volta entrano i comuni al di sotto dei 50.000 abitanti e i “Distretti Turistici”, questi ultimi per quanto attiene la valorizzazione culturale e turistica del territorio, con particolare riguardo al turismo sostenibile ed alla rigenerazione urbana. In questa occasione, i distretti turistici presenteranno apposita Manifestazione di interesse rivolta agli iscritti agli ordini professionali delle Aree tecniche, giuridiche ed economiche che intendano collaborare coi Distretti Turistici della Provincia di Salerno (per appartenenza territoriale e per competenza professionale), come perimetrati con rispettivi Decreti Ministeriali Mibact ai sensi della Legge 106/2011 e s.m.i..
La relazione principale sarà tenuta da Vincenzo Marrazzo, presidente del coordinamento regionale dei distretti turistici. I saluti istituzionali saranno portati da Michele Strianese, presidente della provincia di Salerno e dalla consigliera provinciale con delega al turismo Paki Memoli.Introdurrà i lavori l’onorevole Piero De Luca,componente della commissione politiche comunitarie della camera dei deputati. A concludere i lavori invece sarà l’onorevole Andrea Cozzolino europarlamentare e relatore del nuovo regolamento FESR. Il Distretto Turistico rappresenta un approccio nuovo per lo sviluppo turistico, teso a porre in risalto l’importanza della progettualità in una logica trasversale. L’obiettivo del Distretto Turistico è di creare un sistema territoriale integrato che superi la dicotomia pubblico – privato e che organizzi in modo unitario l’offerta turistica, mettendo a disposizione servizi efficienti e di qualità.
In un contesto territoriale profondamente lacerato dalla crisi economica, alla ricerca di nuove linee strategiche sulle quali investire, rafforzare le zone costiere, rilanciare le aree interne, attraverso l’organizzazione di un’offerta turistica di qualità, può e deve contribuire a rivitalizzare l’intera economia regionale.
A fronte di fenomeni globali e locali come il depauperamento del sistema industriale e la crescente delocalizzazione produttiva, la valorizzazione del patrimonio naturalistico, artistico, culturale ed enogastronomico, può rappresentare un’irripetibile opportunità di ripresa, forse l’unica, per l’economia locale. D’altronde in un sistema economico globalizzato sempre più interconnesso e competitivo, nel quale si assiste al trasferimento della produzione di beni e servizi, il paesaggio, i beni architettonici e le tradizioni culturali ed enogastronomiche, costituiscono il nostro patrimonio non delocalizzabile, il valore aggiunto da tutelare e sul quale costruire una proposta turistica integrata e di qualità.
Redazione