Carte di credito clonate, spunta un indagato nocerino

Maxi giro di carte di credito clonate, spunta anche un nocerino.

Tra gli indagati dalla procura di Vallo della Lucania anche A.L. di Nocera Inferiore che si sarebbe intestato un conto corrente di quelli su cui far arrivare i soldi delle carte taroccate. Il Nocerino avrebbe anche procacciato notizie utili per utilizzare le schede. L’inchiesta è quella della guardia di finanza della compagnia di Agropoli, agli ordini del capitano Ciro Sannino, che nei giorni scorsi aveva smantellato un’associazione per delinquere che sarebbe stata composta dal 43enne Giuseppe Manzi di Domicella, dal suo coetaneo Alessandro Lombardi di Mercogliano e dal 30enne bodyguard agropolose Emilio Ascoli. A dare la notizia del coinvolgimento del nocerino, La Città di Saleno, in un articolo di Salvatore De Napoli che ha ricostruito non solo le modalità di clonazione delle carte di credito ma anche come il gruppo, grazie a diversi prestanome, acquistava beni dei più disparati tipi e perfino auto di lusso e barche con i soldi prelevati dai conti correnti delle vittime. Soldi utilizzati anche per pagare cartelle esattoriali o per fare il pieno delle vetture e poi rivendersi gasolio e benzina al 50% del prezzo delle pompe, come fatto per migliaia di litri di carburante. Ad intestarsi i beni di lusso anche un cieco claudicante di Ottaviano, proprietario solo sulla documentazione, di una barca da 10 metri del valore di oltre 200mila euro che sarebbe stata i uso a Manzi e nel porto di Agropoli.

Lombardi avrebbe coltivato due passioni, una per il mare (tanto che sono state scoperte canoe e tender) e per l’apicoltura (aveva acquistato con le carte di credito clonate più 15 mila euro in attrezzature e di api). N.F., titolare della “Happy Days”, ditta di noleggio auto di Agropoli, utilizzata per comprare le vetture anche in suo ai due avellinesi arrestati, come una Porsche Cayenne nella disponibilità di Alessandro Lombardi, una Ferrari California del valore di 130 mila euro per Giuseppe Manzi e poi anche una Jeep Gran Cherokee e un’Audi RS4. Il carpentiere agropolese aveva anche il compito di portare materialmente i soldi ai due principali indagati della provincia di Avellino. Un disoccupato residente ad Agropoli, inoltre, avrebbe acquistato per conto dei tre arrestati il carburante sempre pagando con i cloni delle carte di credito e poi rivenderlo al 50% del suo costo. In totale circa un milioni di euro i soldi prelevati da diversi conti correnti tramite le carte clonate.

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