75 osservazioni accolte, 54 bocciate e 44 approvate solo parzialmente, l’ufficio di Piano del redigendo Puc del Comune di Castel San Giorgio si è così espresso rispetto alle 173 osservazioni presentate, una piccola rivoluzione nei confronti di quelle che erano le linee già dettate, definita come una sorta di “importante strumento di partecipazione collettiva che ha consentito di raccogliere utili spunti di riflessione”.
Nella istruttoria di risposta a cura del RUP Mario Zappullo si affrontano, analiticamente, tutte le problematiche riscontrate . La procedura amministrativa intrapresa – si legge nella relazione – non solo non contravviene alla normativa vigente ma era l’unica perseguibile per non creare ostacoli e danni anche economici al territorio. Inoltre si fa rilevare come il Puc proposto dall’attuale amministrazione preveda un numero di alloggi residenziali di progetto di gran lunga inferiori a quelli previsti dalla Provincia, 650 contro i 452 individuati. Si fa chiarezza anche sulla questione cave, ribadendo che in alcun modo la proposta di Puc prevede la riapertura di siti estrattivi.
L’attuale amministrazione ha ereditato da quelle precedenti un progetto di Puc iniziato nel 2011, adottato nel 2014 e arenato nel 2015 a seguito delle note della provincia di Salerno che rilevava pregnanti eccezioni e contestazioni sia tecniche che documentali. Poi la svolta anche se, secondo gli oppositori, il piano, già bocciato dalla Provincia, sarebbe stato completamente da rifare.