La Comunità di Pecorari si stringe intorno alla famiglia.
Si terrà questa sera a Pecorari, nella Chiesa di San Pasquale, un momento di raccoglimento e di preghiera per la prematura scomparsa di Fabio Milite, vittima innocente della strada. Una veglia di preghiera per asciugare le lacrime di chi non ha più neanche la forza di piangere, di chi attende Misericordia, di ricevere quella carezza dal Cielo per continuare a vivere. Fabio Milite aveva solo 22 anni e la sua giovane esistenza è stata cancellata per sempre in un pomeriggio di marzo. Uno schianto sull’asfalto, la corsa in ospedale, la flebile luce della speranza che si faceva sempre più fioca, fino a spegnersi dopo 7 giorni di agonia.
La Parrocchia “Maria SS.di Costantinopoli” di Nocera Superiore ha organizzato per questa sera alle 21.30 una veglia di preghiera in ricordo di Fabio e di tutte le vittime della strada. Un momento di dolore immane che necessita di vicinanza, di comprensione, di preghiere da parte di tutta la Comunità, affinché i cuori straziati dei genitori, dei familiari, degli amici, possano trovare consolazione, affinché il vuoto della morte possa essere colmato dalla forza dell’amore e dalla certezza su cui ogni credente fonda la propria esistenza, su quella vita eterna che trionfa sulla morte e che un giorno, alla fine dei tempi terreni,ci vedrà riuniti ai nostri cari.
Ogni anno purtroppo sono circa cinquemila le vittime delle strade italiane e tra queste tantissimi giovani.
Gli antichi greci cercavano di dare un senso al dolore troppo grande per essere compreso dalla ragione, consolandosi con il frammento poetico di Menandro che recitava “Muore giovane chi è caro agli dei”, ma oggi l’appiglio appare davvero poca cosa , impossibile aggrapparsi. La morte di un giovane colpisce al cuore tutta la comunità, ognuno viene toccato nell’affetto, nel senso di impotenza, nel dolore che spinge tutti a riflettere, a interrogarsi , a ricercare un senso nella perdita. Una vita che si spegne troppo presto toglie un po’ di futuro e di fiducia a tutti. Per questo, ogni parola può sembrare inutile a recare conforto e può apparire assurda e incomprensibile. Fabio Milite ha affrontato un altro viaggio, il viaggio dei viaggi. Ora è in un Mondo nuovo, dove ha già imparato una nuova lingua, l’unica che serva veramente: la lingua degli angeli. E a chi resta, non rimane che la preghiera, unica ancora di salvezza. “Ti affidiamo il nostro dolore,
gli affetti troncati,
l’amore incompiuto,
le carezze non fatte,
le parole non dette.
Dalle strade del mondo
ad Angeli del cielo
i nostri cari contemplano
il tuo volto.
Santa Maria del cammino,
veglia intrepida sui cercatori
del Regno di Dio
e della sua giustizia.
Con le tue materne carezze
allevia il travaglio dell’attesa
e consolaci con il compimento
della promessa
dell’incontro che avverrà”.
L.T.