Un’ Associazione per tutelare i padri separati

Nasce “Padri Separati fuori dal silenzio” presieduta da Marco Albani.

Ha scelto l’area antistante il palazzo di giustizia nocerino per annunciare la nascita della sua associazione e leggerne simbolicamente gli articoli fondanti. Marco Albani ha così ufficializzato la costituzione di “Padri Separati Fuori dal Silenzio” che al momento raggruppa circa 80 papà da tutta Italia. Lo ha fatto nei pressi del tribunale per ricordare che proprio in quelle stanze, tutti i giorni, si decidono le sorti di migliaia di figli ed altrettanti papà. E proprio al Tribunale di Nocera Inferiore Marco Albani ha combattuto la sua personale battaglia per poter essere padre al 100% del suo Alessandro. Dal suo percorso di sofferenza, dal suo braccio di ferro legale, dalle sue tante battaglie fatte di denunce a volte anche plateali, si è incatenato, ha fatto lo sciopero della fame, dalla sua volontà di assistere tanti papà nelle sue stesse condizioni e che forse non avevano più la forza di combattere, è nata prima la pagina fb “Padri Separati fuori dal silenzio” e poi l’associazione. Sui social in meno di un anno la pagina ha raccolto migliaia di followers ma soprattutto tante storie di dolore, ha dato voce a tanti padri ai quali viene quotidianamente negato il diritto alla bigenitorialità. Il prossimo 17 marzo a Roma la prima uscita pubblica dell’associazione in occasione del Daddy’s Pride, la marcia dei papà giunta alla sua XXI edizione. Marco Albani ha convocato per quella data la prima riunione pubblica della sua associazione con la presenza di papà, mamme, ma anche nonni e zii che vivono di riflesso i disagi dovuti a rapporti di coppia conflittuali che portano tante madri ad usare i figli come armi. L’appuntamento sarà in un albergo nei pressi di piazza Venezia per poi prendere parte, tutti insieme, al grande corteo a difesa del diritto inviolabile di ogni figlio ad amare due genitori e quattro nonni.
In Italia oggi si contano quattro milioni di padri separati di cui un milione sotto la soglia di povertà.

E anche se sono passati 13 anni dalla legge 54 del 2006 sulla bigenitorialità e madri e padri separati dovrebbero essere più responsabili alla pari dei figli,l’Istat ci dice che la norma viene spesso disattesa. Albani a tal proposito lancia un appello direttamente al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte affinché possa vigilare sull’approvazione del decreto legge Pillon che rappresenterebbe un’ancora di salvezza. Insieme a Marco Albani ieri mattina davanti al tribunale di Nocera Inferiore c’erano altri due padri,Salvatore Santulli di San Valentino Torio e Roberto Di Ludovico di Pescara. Quest’ultimo si è da poco trasferito definitivamente a Nocera Superiore per poter stare vicino alle sue figlie. La storia del 47enne abruzzese è simile a quella di tanti altri padri costretti a vivere a distanza il proprio ruolo genitoriale. Sfiancato anche economicamente dai continui viaggi per poter vedere le sue bambine di 7 e 10 anni, Roberto Di Ludovico da giovedì vive a Nocera Superiore, per il momento alloggia in un b&b ma è in cerca di un lavoro per potersi stabilire definitivamente nella città dove vivono le sue figlie, convinto del fatto che non si possa fare il padre a 300km di distanza. Roberto Di Ludovico è un informatico e sta facendo diversi colloqui presso aziende del comprensorio. La speranza è quella di trovare al più presto un lavoro che gli consenta di ricostruirsi una vita ma soprattutto di essere un padre sempre presente.

Luisa Trezza

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