Emergono nuovi particolari su Souleymane Rachidi, il giovane ivoriano che ha denunciato di essere stato vittima di un episodio di razzismo al pronto soccorso dell’Ospedale Gaetano Fucito di Mercato San Severino.
Incontriamo Souleymane nella sua casa di Baronissi, è stato infatti dimesso, dopo 5 giorni di ricovero in OBI, l’Unità di Osservazione Breve Intensiva del Ruggi di Salerno, con una diagnosi di tracheo bronchite acuta e con una cura a base di cortisone ed antibiotico. Ancora non sta bene e la forte tosse gli impedisce quasi di parlare. Il ventenne, originario della Costa d’Avorio, domenica scorsa è stato vittima di un triste episodio verificatosi al pronto soccorso dell’Ospedale di Curteri a Mercato San Severino. Sole, così lo chiamano gli amici, non riesce ancora ad accettare quello che gli è accaduto, soprattutto alla luce delle risultanze dell’inchiesta interna disposta dall’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno da cui l’ospedale di Mercato San Severino dipende. Dopo aver sentito tutte le persone che si trovavano in ospedale quella notte, l’AOU ha escluso la matrice razzista in quanto dalle dichiarazioni rese tutti hanno confermato che le frasi dell’infermiera fossero rivolte ad un collega e non al ragazzo. Souleymane dunque avrebbe frainteso, trovandosi com’era in uno stato di malessere generale e di prostrazione. Ciò nonostante il direttore generale dell’Azienda, il dottor Giuseppe Longo, non ha mai asserito che il giovane ivoriano avesse mentito o peggio ancora calcato la mano per gettare discredito sull’ospedale o sull’infermiera, tanto è vero che non ha ritenuto di procedere contro il ragazzo, considerato assolutamente innocente. Il comportamento dell’infermiera, invece, ritenuto molto grave, sarà oggetto di provvedimento disciplinare. Intanto anche la Procura di Nocera Inferiore ha avviato le indagini. L’accusa nei confronti dei sanitari e medici in servizio al P.s. di Mercato San Severino è di omissione di soccorso aggravata da odio razziale.
Souleymane Rachidi, come lui stesso ci ha confermato, è stato già ascoltato mentre era ricoverato ed ha fornito la sua versione, raccontando ciò che ha sostenuto dall’inizio, ed ossia che le ripetute frasi “Devi morire” che si sentono distintamente nel video diffuso dal ragazzo, erano rivolte proprio a lui, visto che già dal suo ingresso nel pronto soccorso, trasportato su di una barella del 118, l’infermiera vedendolo arrivare avrebbe detto “ Salvini li fa ancora entrare in Italia questi neri”. Toccherà ora alla procura nocerina scoprire la verità. Intanto emergono altri particolari della vita di ragazzo modello di Souleymane, che oltre a lavorare, andare a scuola e fare regolarmente volontariato presso il Centro La Tenda, qualche anno fa si è reso protagonista di un bel gesto di onestà e lealtà. A testimoniarlo un verbale della Questura di Benevento che racconta di un bell’episodio che il ragazzo non aveva mai pubblicizzato prima.
Fino allo scorso anno Souleymane viveva infatti a Benevento dove oltre a lavorare frequentava l’istituto Alberghiero” Le Streghe”. Dal verbale si evince di che pasta sia fatto Souleymane.
Il 31 ottobre del 2017, verso le ore 22 in via Napoli a Benevento, altezza ufficio P.T., rinvenne a terra un portafogli di colore marrone chiaro con all’interno una patente di guida, una carta di credito Deutsche Bank, tessera sanitaria oltre ad alcune banconote, monete ed un buono acquisto di 384,81€. Preso il portafogli lo consegnò alla questura che ha poi provveduto a restituirlo al legittimo proprietario. Da Souleymane Rachidi una bella lezione di civiltà.
Luisa Trezza