Nel corso dell’ultima assise comunale, in molti hanno notato un’assenza che sicuramente farà discutere.
Non si tratta né di un consigliere né di un assessore bensì dell’immagine di San Ciro che, dal 2009, campeggia alle spalle del sindaco e della giunta. Il quadro, infatti, dieci anni fa, fu donato alla Città dalla comunità di Pareti e dall’allora parroco Don Gaetano D’Acunzi, perché fosse posto proprio nell’aula consiliare per celebrare l’elezione di San Ciro a Patrono di Nocera Superiore e ringraziare l’amministrazione che, guidata dall’allora sindaco Gaetano Montalbano, si era fatta portavoce in tal senso presso la Curia diocesana. “Con sorpresa e disappunto – afferma l’ex consigliere comunale Antonio Sessa, tra i più votati nella lista del PD alle scorse elezioni – ho constatato che il quadro è stato rimosso per essere accantonato, così come anche l’effige della Madonna di Materdomini. Ci tengo a precisare che la mia non è una questione di campanile o di fede, essendo io originario di Pareti e devoto a San Ciro, ma ritengo, e come me credo la maggioranza dei cittadini, che quelle immagini, al di là della funzione religiosa, rappresentino la cultura, le tradizioni e la storia della nostra Città. Faccio, pertanto, appello al sindaco, Giovanni Maria Cuofano, affinché le due icone vengano ricollocate li dov’erano poste, immaginando che si sia trattato di una semplice dimenticanza o, laddove così non fosse, a giustificare i motivi ed assumersi la responsabilità di questa decisione.”
“ I quadri sono stati tolti perché dovevamo iniziare i lavori di ristrutturazione dell’emiciclo nocerino. Tuttavia il progetto, il cui importo si aggira intorno ai 70 mila euro, sebbene pronto, è stato momentaneamente accantonato per dare priorità a lavori più urgenti e più importanti per la nostra comunità”. A parlare è Il primo cittadino Giovanni Maria Cuofano che sorride dinanzi ad una polemica che a suo dire non avrebbe ragione di esistere. Intanto in molti si augurano che le due effigie possano ritornare quanto prima al loro posto, visto soprattutto che attualmente sono state relegate in un ufficio, accantonate a terra.