La vicenda della frana di Montalbino resta ancora sospesa nel limbo, proprio oggi che ricorre quel drammatico evento.
Accade il 4 marzo del 2005 e a raccontarlo le varie associazioni del territorio che si stanno occupando della vicenda: comitato familiari vittime frana 4 marzo, bottega equosolidale, comitato antibarriera e rete difesa del territorio. In un post ciò che avvenne: “Dopo una giornata di pioggia intensa, ma non eccezionale, dai bordi di una delle stradine a servizio della Cava si stacco’ un fronte franoso che creo’ una colata di fango investendo le pendici della montagna. La frana provocò tre morti che vivevano in una casa proprio ai piedi del fronte franoso, alcuni feriti oltre a danni ingenti in quanto numerosi fertili terreni terrazzati e case coloniche furono spazzate via. Era stato denunciato scritto e riscritto in documenti e petizioni, ma si preferi’ tacere ed accettare la connivenza con chi in nome di profitti privati stava devastando il territorio”. Sul fatto la macchina della giustizia si era messa in moto, ma un vizio di notifica ha annullato il processo: “Il Tribunale di Nocera ha già stabilto i responsabili ed ha gia condannato i cavatori nel primo processo, in primo e secondo grado, accertandone le gravissime responsabilità.
Solo un vizio di notifica ha annullato il processo ed ora è partito lentamente un nuovo processo ma si richia una assurda prescizione. Reclamiamo giustizia anche in questo secondo processo: giustizia per i familiari delle vittime, affinchè vengano confermate le responsabilità di coloro che con spregiudicatezza hanno sfruttato il territorio senza porsi un limite, provocando la morte di 3 persone”. Comitati ed associazioni non vogliono arrendersi e chiedono che venga fatta giustizia: “Lanciamo un appello ai cittadini delle due Nocera a mobilitarsi in difesa di Montalbino da oggi fino a quando la cava non verrà chiusa“. Qui il LINK.
Sonia Angrisani