La Procura chiude il Korè

Il braccio di ferro tra il Comune di Nocera Superiore ed il Korè, la nuova ed elegante struttura di Wellness di via Nazionale, è stato risolto dalla Procura a cui l’Ente aveva inviato tutti gli atti, comprese le ordinanze di chiusura disposte dall’ufficio Suap.

La Procura di Nocera Inferiore ha dunque apposto i sigilli già minacciati dal Comune ma non eseguiti in virtù di un ordine monocratico del TAR Salerno. La restante parte della struttura che non era stata sottoposta a sequestro e che ha continuato a funzionare, composta da un bar, un’area fitness ed un’area benessere, è stata sequestrata in seguito alle indagini per abuso edilizio avviate a seguito di una lettera anonima giunta all’indomani dell’inaugurazione. I reati vedono coinvolti l’ex colonnello Giuseppe D’Auria in concorso con il progettista Raffaele Fasolino e il direttore dei lavori, nonché legale rappresentante della ditta esecutrice, Antonio Bisogno.

kore-sequesto-nocera-superioreI Fatti.
Il Comune di Nocera Superiore lo scorso 15 febbraio aveva emesso ordinanza, firmata dal responsabile dell’Area Urbanistica e SUAP ing.Daniele Laudonio, di chiusura ad horas del centro Benessere-SPA-Palestra del complesso turistico-alberghiero inaugurato lo scorso 12 gennaio a Nocera Superiore sulle ceneri dell’ex Ponteverde, noto ristorante degli anni ‘80, famoso per aver ospitato migliaia di matrimoni. Tutte le SCIE presentate al Comune dalla società 4/D srl , in data 11 gennaio, 14 gennaio e 17 gennaio scorso, sono state rigettate dall’ente. Ad aggravare la situazione anche un esposto denuncia del 15 gennaio di qualsiasi titolo edilizio che hanno determinato la realizzazione di un “Centro Benessere-SPA-Palestra” allo stato ultimato e funzionante. Atteso che tale attività deve essere utilizzata esclusivamente dagli ospiti della struttura alberghiera allo stato non funzionante, l’utilizzo del Centro da fruitori esterni conclama una destinazione terziaria dell’immobile con relativo mutamento di destinazione d’uso urbanisticamente rilevante e la cui realizzazione necessità di permesso di costruire”. Pertanto dal palazzo di città, vista l’ordinanza di demolizione del 15 febbraio e vista la relazione istruttoria si “Dispone a carico della Società 4/D srl il diniego delle scie presentate, si Dispone il divieto di prosecuzione ad horas delle attività e si AVVERTE che in caso di mancata ottemperanza anche parziale del provvedimento si procederà alla chiusura forzata dei locali mediante l’opposizione di sigilli”. L’amministratore della 4D srl, Giuseppina D’Auria, ha presentato il ricorso al tribunale del Riesame contro il provvedimento di sequestro disposto dopo un sopralluogo dei carabinieri, della polizia locale e dei tecnici del Comune di Nocera Superiore di alcune opere irregolari realizzate nell’ex “Ponteverde”. Ora però è intervenuta la Procura.

Redazione

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