Morte in fabbrica, respinta l’offerta di risarcimento avanzata da La Doria

Il 15 febbraio scorso si è aperta dinanzi al Tribunale di Nocera Inferiore (G.U. dott.ssa Caporale Gabriella) la causa che vede coinvolti, da un lato, gli eredi del giovane operaio Fabiano Mazzetti di Pompei, deceduto il 17 ottobre 2016 dopo essere stato schiacciato all’interno del “pallettizzatore” negli stabilimenti de La Doria a Fisciano dall’altro i dirigenti dell’azienda coinvolti a vario titolo per omissioni nell’esercizio delle loro mansioni.

La causa è stata rinviata al fine di trovare un bonario accordo. La società e il suo amministratore Andrea Ferraioli, seppur dichiaratisi non responsabili dell’evento, hanno espresso la volontà di transigere la vertenza offrendo una somma a titolo di risarcimento pari a 350.000 euro, offerta non ritenuta congrua, anzi addirittura “vile” dai legali degli eredi di Mazzetti, in considerazione della giovane età della vittima, appena ventenne. Gli stessi legali hanno infatti quantificato in circa tre milioni di euro il risarcimento del danno parentale, tanatologico e catastrofale.

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