Chirurgia, radioterapia e chemioterapia sono le armi che si utilizzano per combattere i tumori. Oggi, accanto a queste strategie, si sente parlare spesso di immunoterapia.
A testimoniarne il ruolo sempre più emergente sono i numerosi studi clinici a riguardo. L’ultima edizione del congresso ASCO di Chicago, il più importante appuntamento mondiale dell’oncologia clinica, è stato dedicato in gran parte proprio all’immunoterapia. Non a caso il Nobel 2018 per la Medicina è stato assegnato a due ricercatori, che con le loro scoperte, hanno posto le basi dell’immunoterapia.
Ma cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta.
Le cellule immunitarie riconoscono tutte le sostanze che normalmente si trovano nel corpo. Qualunque elemento “nuovo”, in quanto sconosciuto provoca un immediato “allarme” che spinge ad attaccarlo. Ciò avviene anche con i tumori, generati da una cellula alterata, che moltiplicandosi in modo indiscriminato forma la massa e si diffonde.
Purtroppo però, non sempre la risposta è adeguata e le cellule cancerose prendono il sopravvento.
Una possibile strategia è quella di pilotare il sistema immunitario, in modo tale da rispondere con più vigore.
L’immunoterapia utilizza lo stesso sistema immunitario del paziente per combattere le cellule neoplastiche, mettendo in campo due strategie:
-La stimolazione diretta del sistema immunitario dell’organismo per renderlo più efficace nel riconoscere e distruggere le cellule cancerose
-L’inoculazione nel sistema immunitario di molecole che potenzino il sistema di difesa rendendolo più “intelligente” nello scovare ed eliminare le cellule tumorali
Le tecniche di immunoterapia attualmente disponibili sono:
Anticorpi monoclonali (mAbs): proteine del sistema immunitario umano prodotte in laboratorio, in grado di riconoscere e attaccare specifiche parti delle cellule cancerose, gli antigeni, e di distruggerle. Tra questi, ricordiamo il rituximab utilizzato nella terapia del Linfoma di Hodgkin, il cetuximab contro i tumori del distretto testa-collo, il trastuzumab contro il tumore della mammella.
Inibitori dei checkpoint immunologici.
il sistema immunitario utilizza molecole, definite checkpoints/posti di blocco che devono essere attivate per dare inizio all’attacco. Spesso le cellule tumorali sfruttano questi “freni” immunitari per evitare di essere attaccate.
Questi farmaci sbloccano i freni(checkpoint) del sistema immunitario permettendo così il riconoscimento e l’attacco alle cellule tumorali. Nivolumab ed Ipilimumab, ne sono un esempio e vengono usati nella terapia del melanoma, raddoppiando la sopravvivenza dei pazienti. CAR-T terapia. Unisce la terapia immunitaria con la terapia genica, una speranza soprattutto contro alcune forme di leucemia. Si effettua un primo prelievo di cellule immunitarie dal paziente, successivamente si modifica il loro DNA in modo da renderle in grado di riconoscere le cellule tumorali e attaccarle (cellule ingegnerizzate), e infine si reimpiantano nel corpo tramite infusione. Vaccini anticancro. La vaccinazione anticancro ha uno scopo preventivo, e fornisce all’organismo di un soggetto sano strumenti per attaccare agenti patogeni che sono in grado di favorire la crescita di certi tipi di cancro. Un esempio sono i vaccini contro l’epatite B, il cui virus è tra i fattori di rischio del cancro al fegato (epatocarcinoma), e il vaccino contro l’HPV(Papilloma virus umano), per la prevenzione di alcune forme tumorali tra cui il tumore della cervice uterina. Le forme tumorali sulle quali si è testata con positività l’immunoterapia sono attualmente: tumore al polmone, melanoma, tumori del distretto testa-collo, del rene, del mesotelio, della prostata. Si stanno ottenendo buoni risultati, seppur in piccoli numeri, anche contro tumori cerebrali (es. il glioblastoma), il carcinoma ovarico e le leucemie.
Qual è la percentuale di successo dell’immunoterapia oncologica?
Secondo i dati del 2017 – circa il 50% dei pazienti risponde positivamente alle cure, resta da capire come aumentare tale percentuale ed è proprio a questo che i ricercatori si stanno dedicando, ottenendo di giorno in giorno sorprendenti risultati!
Dott.ssa Annaisabel Rese