Lanzara si stringe intorno al suo Santo prediletto e si appresta a celebrarne anche quest’anno la memoria in un giubilo di fede e tradizioni.
Il culto per San Biagio, nella popolosa frazione sangiorgese, affonda le radici nel lontano 1309 quando alcuni mercanti di stoffa trasportarono le reliquie del vescovo e martire da Maratea fino a Lanzara dove da 710 anni vengono custodite gelosamente nella Chiesa intitolata al Divo Blasio. Vescovo cattolico ma prima ancora medico, San Biagio visse in Armenia tra il III ed il IV secolo. I Romani, a causa del suo credo religioso, lo chiusero in prigione e, poiché San Biagio non ricusò la propria fede cattolica, il castigo inflittogli fu atroce, morì infatti decapitato dopo che il suo corpo fu straziato dai pettini in ferro solitamente usati dai cardatori di lana.
Anche quest’anno il comitato festeggiamenti presieduto dal parroco Don Rocco Aliberti che ha favorito l’ingresso di tanti giovani, ha messo a punto un ricco programma di eventi religiosi e civili. Dalla novena partita il 24 gennaio con il coinvolgimento di tutte le associazioni e i gruppi parrocchiali, all’evento gastronomico con le oltre dieci mila polpette ed i mille carciofi preparati.
Anche la polpetta di San Biagio rientra in una tradizione che affonda le sue radici nella vita del santo.È un’usanza gastronomica antichissima, oggi come allora le polpette vengono preparate seguendo una ricetta segreta, che si tramanda di madre in figlia. Certo è che tra gli ingredienti principali figura la carne di maiale, la presenza della carne di suino infatti è legata alla leggenda secondo cui il santo convinse un lupo, che aveva rubato della carne ad una povera donna, a restituirle il cibo. Quando il santo venne imprigionato, la donna si recò in carcere offrendo al suo benefattore proprio la carne di suino, a quel punto San Biagio ringraziò la pia donna accettando il dono ma volle che in futuro la carne di maiale venisse offerta come atto caritatevole a tutti i bisognosi.
Il culmine dei festeggiamenti si avrà domenica 3 febbraio, giornata in cui migliaia di fedeli provenienti da tutto il comprensorio giungeranno a Lanzara per venerare il Santo.
Subito dopo la santa Messa che sarà presieduta dal Vescovo di Nola Mons.Francesco Marino, la storica processione, la più breve d’Italia per il percorso, appena 500 metri, ma anche la più lunga per durata, non meno di 2 ore.
Alle 12.30 in punto l’antica statua di San Biagio, con qualunque tempo,sarà portata in processione secondo un preciso cerimoniale.Dall’altare all’uscita sarà sorretta dai medici, San Biagio infatti era un medico, e poi subito dopo, di volta in volta, sarà trasportata dai fedeli. Lungo il percorso le immancabili bancarelle dei “panellari”con le tradizionali panelle, otto piccoli panini di pane azzimo legati tra loro in ricordo del pane mangiato dal santo nella grotta del monte Argeo. La processione si concluderà con il rientro in chiesa dove si ripeterà il rito dell’unzione della gola con l’olio benedetto per scacciare tutte le malattie legate all’apparato respiratorio.
Luisa Trezza