A La Spezia una Questura per tre

L’ex commissario nocerino Di Ruberto divide l’ufficio con i suoi due cani. Primo esempio in Italia di Questura Pet Friendly.Di-Ruberto-questore-di-la-spezia

Che il cane sia il migliore amico dell’uomo è un dato di fatto, che la sua presenza in contesti lavorativi sia di aiuto a tutti, sebbene con una iniziale e comprensibile diffidenza che il più delle volte si scioglie subito in coccole e carezze, inizia a fare scuola. E lo sa bene il noto questore di origini siciliane con trascorsi nocerini, Francesco Di Ruberto, che il giorno del suo insediamento ufficiale alla Questura di La Spezia, avvenuto il 2 marzo 2017, ha portato con sé l’inseparabile compagna di avventure, un grosso labrador nero, Najra, con tanto di cappottina blu che richiamava i colori del corpo e nome in evidenza. Da allora Najra, a cui si è affiancato anche Argo, splendido esemplare di pastore tedesco,non ha mancato un giorno di “lavoro” accanto al questore. Najra e Argo, tutte le mattine, scendono negli uffici della questura spezzina,dove vivono con il loro capo, in ascensore raggiungono il loro ufficio, non prima di aver attraversato i corridoi ed aver salutato tutti, una volta dentro iniziano le loro intense giornate lavorative. Najra monitora la situazione dalla poltrona, poggiando la testa sul bordo e seguendo minuziosamente ogni mossa, Argo invece preferisce accucciarsi sotto la scrivania.

“Con loro a lavoro tutto è più facile,- spiega Di Ruberto – portano quotidianamente una dose di serenità ed equilibrio che risultano fondamentali in un contesto complicato e delicato come il nostro. Si sono perfettamente integrati con tutti ed il mio lavoro – aggiunge – senza di loro non saprei più immaginarlo”.
La storia del questore Di Ruberto domenica 17 febbraio 2019 è stata al centro di un servizio giornalistico andato in onda nel corso della trasmissione di Retequattro, “Dalla parte degli animali”, ideata e condotta dall’on. Michela Vittoria Brambilla. Di Ruberto a La Spezia è in buona compagnia visto che da un anno anche il sindaco della città ligure, Pierluigi Peracchini, tutte le mattine va al Comune con il suo Bucky, l’inseparabile collie. La carriera di Francesco Di Ruberto nella Polizia di Stato parte da lontano. Nato a Siracusa il 23 luglio 1956, Di Ruberto entra in Amministrazione nel 1981 per la frequenza del corso per Commissari, al termine del quale fu assegnato alla Scuola Allievi Agenti di Alessandria. Nell’agosto 1983, trasferito al Reparto Mobile di Napoli, assume l’incarico di Comandante di Compagnia fino all’agosto 1986, quando viene destinato alla Questura di Napoli, dove, in seno a quella Squadra Mobile ricopre nell’ordine gli incarichi di Dirigente della sezione reati contro il patrimonio e “Falchi”, Sezione Catturandi ed infine della Sezione Omicidi e Criminalità Organizzata.

Una carriera tutta in crescita, quella del dr. Di Ruberto, che nell’agosto del 1993 assume la direzione del Commissariato di Nocera Inferiore dove resta fino a febbraio del 1997, data in cui viene trasferito alla Questura di Salerno. Presso la Questura salernitana dirige la Divisione Polizia Anticrimine, poi l’Ufficio Prevenzione Generale ed infine la Squadra Mobile. Nel gennaio 2003, promosso alla qualifica di Primo Dirigente della Polizia di Stato è assegnato alla Polizia di Frontiera di Ventimiglia che dirige fino al febbraio 2005, quando viene trasferito alla Questura di Bologna con l’incarico di Dirigente della Divisione Anticrimine prima e poi del Commissariato Sezionale Due Torri San Francesco. Nell’ottobre del 2009 trasferito alla Questura di Potenza per un anno con l’incarico di dirigente della Divisione Polizia Anticrimine. Dal giugno 2010, fino a luglio 2013, Vicario della Questura di Lucca. Promosso Dirigente Superiore il 28 giugno 2013, dal 30 dicembre 2013 è stato al vertice della Questura di Oristano. Il 2 marzo 2017 assumerà l’incarico di Questore della Spezia. Insieme a lui, a dirigere la Questura di La Spezia da quasi due anni, anche Najra e Argo, notizia non da poco che si va ad aggiungere ad un brillante e valoroso curriculum.

Luisa Trezza

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