Oggi vi parliamo di Petra (definita città rosa): un sito archeologico situato in Giordania a circa 250 km dalla capitale Amman.
La città rosa fu scoperta nel lontano 1812 dall’esploratore di origini svizzere J.L. Burckhard, che si
inoltrò in questo territorio, seguendo delle antiche legende che narravano di una città perduta. Alcune leggende tramandate fino ai giorni nostri narrano di un popolo nomade che prendeva il nome di Natabei (provenienti dall’Arabia), che decisero ad un certo punto di stabilirsi e di costruire una roccaforte.
La scelta del territorio dove stabilirsi ricadde proprio su Petra. Siccome non vi sono delle testimonianze scritte attendibili, è molto difficile stabilire una data certa in cui il popolo dei Natabei iniziò a costruire la città rosa. L’unica testimonianza certa è che questo popolo possedeva una profonda conoscenza nel campo dell’ architettura, che appunto si evince dal modo in cui hanno saputo scolpire la città nella roccia, ma anche dalla progettazione del sistema idrico che riuscirono a
costruire sfruttando l’ acqua piovana.
Ancora oggi gli architetti ed archeologi di tutto il mondo che da anni studiano la città rosa, non riescono a capire come un semplice popolo di mercanti che commerciavano beni preziosi come la mirra, l’incenzo e l’argento abbiano potuto scolpire un’ intera città nella roccia.
Attualmente la città di Petra rappresenta uno dei siti archeologici più belli, importanti, affascinanti e
misteriosi di tutto il mondo: ogni giorno migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo si
recano per ammirare la sua maestosità.
Nel 1985 la città rosa fu inserita nella lista dei patrimoni dell’ umanità UNESCO. Essa viene considerata anche come una delle sette meraviglie del mondo moderno.
Chiara Ruggiero