Ieri sera la presentazione ufficiale dell’associazione Nocera Unica – Una, al convento di Santa Maria degli Angeli
Incontro moderato dall’archeologo Francesco Belsito e che ha visto al tavolo dei relatori l’ex sindaco avvocato Aldo Di Vito ed il professore Antonio Pecoraro. Una associazione che nasce dal basso, dai cittadini e che non entrerà nell’ambito politico. Il percorso è chiaro, civico e nell’interesse comune delle due comunità. Nonostante l’ironico commento di qualche amministratore di Nocera Superiore che avrebbe invece potuto presenziare per dovere di ospitalità, vista la sede dell’incontro, garantendo una presenza di cortesia istituzionale, altri amministratori hanno voluto esserci: il consigliere comunale Pasquale D’Acunzi, il senatore Antonio Iannone, il sindaco Manlio Torquato ed il consigliere di maggioranza della giunta Cuofano Mariano De Martino. Amministratori che ben hanno compreso la volontà popolare e la necessità di riunificare le due città per il futuro dei nocerini tutti.
Associazione che nasce con il principale scopo di recuperare la memoria storica, come affermato dal professore Pecoraro. Uomo che ha speso tutta la sua vita per Nuceria, pungolato dal suo maestro Alfonso Fresa. Quel Fresa di Pucciano che, insieme al fratello, scoprì l’antico anfiteatro di Nuceria Alfaterna. Città che rientra oggi nel territorio di Nocera Superiore e parte di Nocera Inferiore con i quartieri, Grotti, Casolla e Cerzeti: la mappa della città urbana dei fratelli Fresa nello studio del professor Fabrizio Ruffo è una delle ipotesi.
Ma un’altra prova dell’unicità di Nocera è data dal corpo di Nocera, esistito come unico Comune sino al 1834, cioè Nocera Corpo. Questo Ente amministrativo è l’esempio più eclatante dell’esistenza di una sola Nocera, comprendeva Nocera Superiore e la quasi totalità di Nocera Inferiore. Il corpo arrivava sino alla attuale biblioteca comunale Raffaele Pucci, lì i due municipi l’uno vicino all’altro, Nocera Corpo e Nocera San Matteo.
Nel 1851 la divisione di Nocera in casali Superiori e casali Inferiori. Evento che aprì una ferita profonda al corpo della città che dura ormai da 168 anni. Ecco perché bisogna recuperare la memoria storica: potrebbe essere molto utile ai cittadini, ma anche agli amministratori. La speranza è quella che gli interessi politici locali non distruggano il sogno dei semplici cittadini. Il sogno, proprio così, oggi resta un sogno come parafrasato dall’ex sindaco Di Vito: “I have dream”. Ma i sogni, prima o poi, diventano realtà.
Nel frattempo la città è già unificata da una app, realizzata da Luigi Angona di Nocera Inferiore. Prossimamente sarà scaricabile su tutti i cellulari.
Giuseppe Colamonaco