Leggenda dei Beati Paoli: vendicatori, giustizieri e sicari

Oggi vi parliamo della Palermo dei misteri.

Questa è una vecchia storia di miti e di leggende legate al folclore popolare, ma soprattutto di misteriose persone chiamate “Beati Paoli” che incappucciati e con lunghi sai si aggiravano per i vicoli e vicoletti palermitani, nel buio della notte. Molti storici li hanno definiti come una setta segreta (forse un ramo della segretissima massoneria, associazione segreta molto presente ed attiva in tutto l’interland siciliano). Oscuri sono i nomi ed i volti di questi personaggi. A parlare per la prima volta di loro fu Francesco Maria Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca (scrittore siciliano) che scrisse un saggio intitolato: “Indagini sui Beati Paoli”. Di queste oscure figure si sa solo che apparvero in Sicilia attorno al XVIII Secolo con il nome di “vendiciosi”. Secondo il marchese di Villabianca la setta sarebbe stata creta come ribellione ai soprusi dei nobili (proprietari fondiari) che in quel periodo amministravano in modo diretto anche la giustizia (criminale) all’ interno dei loro feudi. Della misteriosa setta dei Beati Paoli non ci sono documentazioni cartacee, che attestano la loro effettiva esistenza ( le leggende riguardanti la setta sono state tramandate nel corso dei secoli in forma orale).

Attualmente su questa leggenda folcloristica vi sono varie teorie contrastanti tra loro. In molti sostengono che questa misteriosa congrega sia pura invenzione del marchese Gaetani. Altri, invece, sostengono che sia una mera convinzione popolare, diffusa nel corso degli anni. Una delle maggiori teorie che negli anni ha preso piede è quella dello scrittore ed antropologo siciliano Giuseppe Pitrè. Lo scrittore ha ipotizzato nel suo libro intitolato “ Usi e Costumi” un legame tra i Beati Paoli e la mafia siciliana. Leggenda o realtà ? una domanda che non ha ancora trovato una risposta. Credenze popolari affermano che il leggendario tribunale dei Beati Paoli (luogo fisico dove la setta aveva la sua sede) sia collocato in uno dei più amati mercati storici palermitani, quello del Capo. Il marchese di Villabianca nel suo libro indicava l’ingresso della sede da palazzo Baldi-Blandano (che attualmente si trova in via Beati Paoli), dove attraverso un passaggio situato al primo piano dell’ ingresso di questa casa. Si arrivava ad un baccio sospeso. Il marchese narrava che il piano su cui si camminava non era altro che il tetto di una grotta sottostante. Sul nome dei Beati Paoli vi è un ulteriore leggenda. Secondo alcuni racconti popolari i Beati Paoli presero questo nome perché erano un gruppo di persone molto devote a San Francesco di Paola, ma anche questa come la loro reale esistenza ed ubicazione della sede, fa parte di leggende del folclore popolare diffuse a Palermo nel corso dei secoli.

Chiara Ruggiero

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