LE SPEZIE, PROMOTRICI DI SALUTE
Le spezie, utilizzate dall’uomo da sempre, possiedono importanti proprietà salutistiche, prime tra tutte, quella aromatizzante e antibatterica. Inoltre, in una società che vede crescere l’incidenza di ipertensione, anche per eccesso di introito salino, le spezie rappresentano un’alternativa fondamentale. Ma non soltanto. Di recente, ricerche scientifiche e cliniche hanno studiato i meccanismi d’azione delle spezie, che modulano anche altre proprietà, oltre a quelle aromatizzanti e antibatteriche: vale a dire digestive, antiossidanti, antiproliferative, con un potenziale terapeutico non trascurabile e anche di interazione positiva con farmaci.
PEPE NERO, GASTROPROTETTORE
Il pepe nero è la spezia più diffusa al mondo, usata in cucina, nella preparazione di farmaci e cosmetici, come conservante e insetticida. Proviene dalle bacche di Piper nigrum. Ciò che conferisce al pepe nero il suo aroma piccante è una sostanza caratteristica, la piperina, responsabile anche degli effettidel pepe stesso sulla digestione. Esso infatti aumenta la secrezione dei principali enzimi digestivi e riduce il tempo di transito. Secondo alcuni studi la piperina avrebbe un effetto protettivo nei confronti dell’ulcera gastrica e a livello intestinale, aumenterebbe la capacità di assorbimento della mucosa. A dosi di uso comune, la piperina stimola anche la termogenesi, ossia la spesa energetica corporea. Il pepe nero è inoltre un antiossidante, infatti la piperina è in grado di inibire, in parte, il processo infiammatorio alla base dell’artrite e di altre patologie infiammatorie.
PEPERONCINO: CIBO O FARMACO?
Il peperoncino piccante era usato come alimento fin da tempi antichissimi. In Europa il peperoncino è arrivato con Cristoforo Colombo, che l’ha portato dalle Americhe con il suo secondo viaggio, nel 1493. La capsaicina è estratta dal frutto di Capsicum ed è responsabile del gusto particolarmente piccante del peperoncino. Essa è in grado di legare il recettore TRPV1, modulatore del sistema di trasduzione del dolore e particolarmente espresso nei neuroni sensoriali. Grazie a questo legame capsaicina-recettore TRPV1, vengono rilasciati neuropeptidi che inducono vasodilatazione e liberazione d’istamina, con conseguente infiammazione localizzata, percepita come dolore e bruciore. Il TRPV1, dopo una prima e intensa attivazione, viene inattivato, infatti, una prolungata o ripetuta applicazione di capsaicina porta a una desensibilizzazione dei neuroni sensoriali, cui segue una riduzione della capacità di trasmettere gli stimoli nocicettivi. Questo meccanismo è alla base dell’analgesia indotta dalla capsaicina. Questo effetto analgesico della capsaicina è sfruttato per creme e gel, usate nel dolore cronico, anche grave, come quello delle neuropatie herpetiche e diabetiche, dell’artrite reumatoide e delle emicranie a grappolo. E’ utilizzata anche nella terapia della sindrome dell’intestino irritabile e per la decongestione nasale. Aggiunta agli alimenti, la capsaicina agisce su appetito e sazietà, infatti si stima che 1 mg di peperoncino, ricco in capsaicina, aumenti la concentrazione del GLP-1 (glucagone-like peptide) e riduca i livelli dell’ormone grelina, con effetti positivi sul controllo di appetito e sazietà. Il peperoncino, se combinato con l’olio d’oliva, ha effetti salutistici simili a quelli di un farmaco: nell’olio, infatti avviene la transaminazione della capsaicina a N-oleilvanillamina (olvanil), che è un potente agente anti infiammatorio.
CURCUMA: LE PROPRIETA’ DELLA CURCUMINA
Le radici della Curcuma longa contengono curcumina, il principio attivo della curcuma. Lacurcuminaè ben nota per le sue attività diantiossidante, chemiopreventivo e antiinfiammatorio. E’ stato dimostrato che, come antiinfiammatorio, inibisce le COX e le lipossigenasi ed è stato proposto per le osteoartriti. La curcumina ha anche un’azione cicatrizzante, ma soprattutto un’importante azioneipocolesterolemizzante, utile per migliorare la salute cardiovascolare. Non a caso è stata considerata un ipotetico contrastante dell’ictus ed un efficiente coadiuvante nella terapia del diabete. Si pensa che la curcumina sia utile anche in seguito ad un trapianto di organo, per evitare il rigetto e quindi per conferire una maggiore vitalità agli organi trapiantati, frenandone il processo di necrosi, con azione sulle cellule del sistema immunitario. Si sta studiando anche la sua potenziale attività nel decadimento cognitivo e nella malattia di Alzheimer. Inoltre la curcumina agisce sulla Beta-catenina, inibendo la proliferazione e la progressione tumorale. E’ stata infatti proposta come coadiuvante nella cura del cancro al colon.
CANNELLA, ANTIMICROBICA E ANTIOSSIDANTE
La pianta della cannella, Cinnamomum Zeylanicum, contiene, nella corteccia del fusto, principi attivi come la cinnamaldeide e l’eugenolo, che conferiscono alla cannella importanti attività terapeutiche: è infatti un ricostituente, un antibatterico gastrointestinale e respiratorio ed un eupeptico (agevola la digestione). La cannella ha anche insospettate proprietà metaboliche: riduce la glicemia e i livelli di colesterolo e di trigliceridi in pazienti con diabete di tipo 2.
ZENZERO, ANTIEMETICO E ANTIOSSIDANTE
Il rizoma della pianta perenne Zingiber officinale Roscoe è meglio conosciuto come zenzero. Il suo gusto pungente è dato dalla presenza di composti chiamati gingeroli. Lo zenzero è noto per i suoi effetti antinfiammatori e antiossidanti. Particolarmente potente è la sua attività antiossidante, che cresce al crescere della dose di zenzero consumata. Altri dati sperimentali suggeriscono per lo zenzero un’attività antipertensiva e vasodilatante. Importante è anche la sua attività antitumorale, lo zenzero infatti contiene il6-shogaolo, un componente che sembra attivo nei confronti dello sviluppo di metastasi del carcinoma mammario. L’impiego più tradizionale dello zenzero è però riservato al controllo di nausea e vomito da cause diverse, dalla nausea gravidica, a quella post-operatoria, al mar di mare.
ROSMARINO E SALVIA: PROPRIETA’ BENEFICHE
Il rosmarino contiene molti costituenti, di natura terpenica come: borneolo, pinene e limonene; alcuni flavonoidi (apigenina) e acidi polifenolici tra cui l’acido rosmarinico. Questa spezia ha attività: analgesica, batteriostatica, antiossidante, spasmolitica ed eupeptica. La salvia, invece, contiene principi attivi come il tujone, la picrosalvina e l’acido rosmarinico, che la rendono un potente antiinfiammatorio, eupeptico, digestivo ed antisettico.
A cura di Sofia Fortino