Manca ormai veramente pochissimo al Natale, bramato soprattutto dai più piccoli. Le città e le case si illuminano grazie alle immancabili luci sfavillanti e agli alberelli colorati e, mentre i più piccoli riempiono a più non posso le loro letterine con richieste di doni, i più grandi si affrettano ad acquistarli, intraprendendo corse contro il tempo per non restarne senza.
Eppure, se intorno tutto sembra assumere le sfumature della felicità, c’è chi non considera questo periodo come il più “luminoso” dell’anno, finendo per trascorrere le festività con malinconia e tristezza. Scientificamente questa deflessione dell’umore è nota come “Christmas Blues” o depressione natalizia e, sebbene gli scienziati la considerino un vero e proprio disturbo depressivo stagionale (DAS) acuito dal periodo festivo, è sempre più eloquente che esso dipenda dal conto alla rovescia che ha inizio dai primi giorni di Dicembre; la preoccupazione per l’acquisto dei regali, le spese cui far fronte, l’obbligo di incontrare familiari anche se poco graditi, il momento di tirare le somme sui traguardi raggiunti e non durante l’anno che si appresta a lasciarci o, semplicemente, la mancanza di una persona cara sembrerebbero essere tutti fattori scatenanti del Christmas Blues. Gli psicologi prontamente propongono le soluzioni più congrue per ovviare a questo disagio: premettiamo che il Christmas Blues è una condizione di malessere per la quale risoluzione si ricorre alla figura di esperti della salute mentale i quali, a seconda dei quadri specifici, consigliano terapie come la light therapy o fototerapia, oppure con appositi percorsi psicoterapeutici aiutano l’individuo ad affrontare con serenità il Natale liberandosi dei brutti ricordi del passato, dall’ansia relativa al domani o ancora a rendersi disponibili solo per ciò che li fa sentire veramente felici. Nei casi in cui, però, non ci si trovi di fronte ad una vera e propria depressione natalizia quanto più ad un semplice appiattimento affettivo da ricorrenza festiva, bisogna essere al corrente di alcune importanti constatazioni: per quanto possa sembrare banale, diverse ricerche suggeriscono che i più efficaci farmaci contro la tristezza si chiamano “amicizia” e “beneficenza”.
Un gruppo di studiosi della prestigiosa università di Harvard ha dimostrato, a seguito di uno studio durato ben 75 anni, quanto la felicità di una persona possa strettamente dipendere dalla qualità delle relazioni interpersonali che instaura. Circondarsi di amici è la terapia più efficiente per essere felici e combattere il malumore e credo che chiunque abbia potuto sperimentarne gli effetti nel corso della propria vita. Circondatevi di amici con i quali trascorrere il vostro tempo piacevolmente e che vi orientino verso attività in grado di divertirvi e di rilassarvi, ancor meglio se aventi i vostri stessi obiettivi e non solo a Natale ma tutti i giorni dell’anno. Altrettanto importante è l’esito di uno studio pubblicato nel 2013 sulla rivista Journal of Personality and Social Psychology, secondo il quale le persone che sperimentano più benessere e felicità sono quelle impegnate in atti di beneficenza; per essere più precisi, il livello di felicità rinvenuto nei soggetti predisposti ad azioni benefiche è tale da poter essere comparato alla gioia derivante dal raddoppiamento del proprio reddito! Questo perché siamo sempre più protagonisti di una società che inneggia al materialismo, affannandosi di trovare la felicità nei doni costosi e trascurando il fatto che, sembrerà banale e risaputo, la felicità è nel gesto verso l’altro, nella premura di rendersi utile al sostegno di persone meno fortunate, nel condividere momenti di festa con le persone importanti adoperando semplicemente tanta generosità perché, si sa, essere il motivo della felicità altrui è molto più rallegrante rispetto al procurarsela da soli! E così, riportando basi scientifiche che testimoniano l’importanza di alcuni gesti per chi li pratica e per chi li riceve, non possiamo non sentirci tirati in causa: noi dell’associazione Urbe Nocera, nonostante la nostra giovane età, condividiamo a pieno gli effetti di questi farmaci naturali e, da tre anni circa, ci impegniamo con tutte le nostre forze nella realizzazione di progetti ed eventi a scopo benefico che possano rendere più felici noi ma soprattutto i destinatari dei nostri progetti e lo facciamo attraverso la solidarietà, l’amicizia e la tenacia che ci lega nella condivisione dei medesimi obiettivi. Uno dei nostri associati definisce la sua esperienza in associazione così:
“Da quando sono in Urbe mi sento più in pace con il mio animo nel pensarmi promotore della felicità di chi più ne ha bisogno e di chi ormai nulla si aspetta dal domani. Sentire di poter rappresentare la speranza e la felicità di un’altra persona mi fa credere che con il mio piccolo, con il nostro piccolo, si può fare tanto per i nostri concittadini e per il mondo intero. E scegliere le persone giuste con cui intraprendere questa missione ne garantisce il successo!”
L’associazione Urbe Vi augura Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
A cura di Verdiana Abitudine