A Roccapiemonte “Tu la doneresti la felicità?”
Le associazioni “La magnifica gente do’ Sud” e “Le Philanthrope”, in sinergia con l’Istituto Comprensivo Monsignor Mario Vassalluzzo ed il patrocinio del Comune di Roccapiemonte, nell’ottica di un percorso di informazione sulla delicata tematica della donazione degli organi, intesa come atto di grande generosità ed amore, hanno organizzato per domenica 18 novembre con inizio alle ore 19.30 nell’Auditorium di via Pigno, una serata all’insegna dell’arte e della sensibilizzazione.
Lo spettacolo dal titolo “Tu la doneresti la felicità ?” trae origine dal libro “Il dono” di Alfonso Ferraioli, un racconto autobiografico sul difficile percorso del trapianto di organi. Sarà proprio Alfonso Ferraioli insieme a Mirella Giordano, a dare voce e anima sul palcoscenico a tutti coloro che in Italia e nel mondo sono ancora in attesa del dono più grande, quello di una nuova vita.
Sebbene lui lo abbia ricevuto già da oltre 7 anni il suo “dono”, da quel giorno non ha mai smesso di lavorare al suo progetto di divulgazione e di responsabilizzazione delle coscienze affinché quel sogno possa avverarsi per tutti. In un’alternanza di monologhi e dialoghi, l’opera di Alfonso Ferraioli che è attore,regista e scrittore dei testi, è anche una riuscita fusione di arti, un connubio di prosa, musica, danza e immagini, con le coreografie di Tania Navarra e le musiche originali di Paolo Morese. Ciò che più di tutto la rappresentazione vuole trasmettere è l’amore per la vita, una vita che si dona e genera altra vita.
Oggi la tematica, sebbene più sdoganata rispetto a qualche anno fa, continua ad essere di difficile comprensione ed accettazione.
La drammatizzazione intende essere un contributo concreto alla trattazione dell’argomento ed alla sua divulgazione sui nostri territori, affinché la cultura del trapianto e della donazione di organi possa diventare patrimonio collettivo ed essere accettata con serenità e consapevolezza dalla società.
“La donazione degli organi è un argomento del quale si preferisce non sentir parlare- ha affermato Alfonso Ferraioli- un tema che crea spesso un certo imbarazzo per non dire disagio o nei casi più estremi rifiuto da parte di chi è invitato, suo malgrado, a sentirne parlare. È come se anche avvicinarsi responsabilmente al problema della donazione degli organi voglia dire in pratica “sentirsi” un potenziale donatore, o nella migliore delle ipotesi “sentirsi” un potenziale ricevente, entrambe situazioni poco auspicabili e poco piacevoli . Ma proprio per questo occorre sempre più istruire e formare, divulgare e promuovere una realtà così poco conosciuta e anche per questo temuta.
Dopo il libro “ Il dono” nasce così l’idea di questo spettacolo che vuole raccontare in modo semplice, in maniera anche lieve un tema così serio e così importante”
Sonia Angrisani