Luci ed ombre sulla storia dei bitcoin

I bitcoin sono una moneta elettronica creata nel 2009 da un anonimo inventore, noto al pubblico con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto (anche se in molti sono convinti che dietro in realtà ci sia una fitta rete di hacker), che per la prima volta pubblicò questa criptovaluta in una mailing list di crittografia.

Successivamente, nel lontano 2010 bitcoin è apparso per la prima volta all’interno di una comunità di hacker in una Slapshot, dove fu annunciata la nascita di un software che mediante il lavoro distribuito su tutti i partecipanti online, avrebbero generato alcuni “hash” unici, utilizzabili per poter essere scambiati come una sorta di “moneta digitale”. Sempre nel 2010 venne creata la fondazione Bitcoin con un duplice scopo: da una parte cercare di standardizzare e proteggere questa moneta virtuale, dall’altro promuovere la sua diffusione nel mondo.Nel 2013 i mercati mondiali hanno assistito ad una rapida ed inaspettata ascesa del valore dei bitcoin, che ha reso possibile l’entrata di questa moneta virtuale nel mondo reale (anche se con qualche incertezza). La storia dei bitcoin ha avuto momenti di luce ed ombre (passeggere) , perché dopo una rapida ascesa nel 2014, anno in cui il sistema su cui si basano i bitcoin è stato messo a dura prova, con il fallimento di Mt Gox, che fino ad allora rappresentava la principale piattaforma di scambio di bitcoin . Nonostante il fallimento della principale piattaforma on line di scambio della moneta digitale, in pochi mesi, i bitcoin sono riusciti ad uscire indenni dal repentino tracollo in cui era andato incontro il loro valore. Nello specifico bitcoin può essere definito come un sistema di pagamento elettronico, che viene decentralizzato e distribuito attraverso una grande rete “peer to peer”. Quando l’utente si connette alla rete bitcoin esso è connesso ad un insieme di altri utenti che prendono il nome di “nodi”. L’utente una volta collegato alla rete scarica la blockchain. Il cuore pulsante su cui si basa il sistema bitcoin è la blockchain (catena di blocchi). In pratica, si tratta di un registro pubblico (visibile a tutti gli utenti) che va ad assolvere le funzioni di libro maestro per tutti gli utenti, dove vengono registrate tutte le transazioni.

La blockchain è suddivisa in blocchi di transazione, in cui ogni nuovo blocco di operazioni è legato al precedente, andando appunto a formare una specie di “catena di blocchi”. Ogni utente, ha la possibilità di accedere al blocco più recente, ma anche quella di poter seguire la catena all’interno per osservare ogni transazione in bitcoin fatta in precedenza. In sintesi possiamo dire che: la blockchain è un server timestamp decentrato. Nel momento in cui ogni transazione viene trasmessa a tutti i nodi, e poi aggiunta ad un blocco, un timestamp di ogni transazione viene memorizzato. La domanda che tutti si pongono è come avviene un trasferimento in bitcoin . Proveremo sinteticamente a spiegarvelo. Ogni utente della rete bitcoin è identificato da una chiave pubblica, e possiede la corrispondente chiave privata. Proviamo a fare un esempio pratico: se Tizio intende trasferire i bitcoin a Caio andrà ad effettuare una transazione, che praticamente è un messaggio che ha al suo interno un contenuto specifico nel linguaggio del software bitcoin: Tizio mettendo in atto questa transazione ( che avviene virtualmente), va ad usare la propria chiave privata, in questo modo diffonde la transazione a tutti i nodi della rete bitcoin, i quali hanno il compito di validare la transazione. Inizialmente la ricompensa era di 50 bitcoin , per i primi quattro anni successivi alla loro immissione. Attualmente, la cifra è di circa 25 bitcoin che vengono rilasciati ogni volta che sia risolto un nuovo blocco e aggiunto a blockchain. I bitcoin sono stati definiti come un’innovazione tecnologica, che può essere utilizzata sia come sistema di pagamento (alternativo) sia come deposito di valore. Il valore monetario dei bitcoin, dipende dalla struttura sociale. Il suo valore è stato riconosciuto dalla gente, con conseguente riconoscimento della sua qualità di mezzo di deposito. Specifichiamo che l’unica moneta valida in ogni stato resta quella varata dallo Stato e non da altre entità. Cari lettori diffidate da strane e mail che vi chiedono pagamenti in bitcoin o altro, perché non sono affidabili. Mi raccomando occhio alle truffe virtuali.

Chiara Ruggiero

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