Nulla sfugge alla rete.
Oggi vi parliamo di un’ altra caratteristica peculiare dei Bitcoin: il loro anonimato (apparente).
In pratica, le transazioni altro non sono che una catena di firme digitali, che in realtà possono essere tracciate pubblicamente. Soltanto se si osservano le firme singolarmente, è praticamente impossibile arrivare all’identità delle persone che vi sono dietro ad una transazione (sulle varie piattaforme è possibile utilizzare un nickname diverso dal nome). Se,invece, si vanno ad osservare le transazioni in modo globale, tutte le operazioni sono pubblicamente disponibili. Quindi, bisogna sfatare questo mito dell’anonimato, perché in realtà, i Bitcon lasciano delle evidenti tracce pubbliche (da ciò possiamo affermare che i bitcoin sono solo apparentemente anonimi). L’ideatore di Bitcoin l’ha semplicemente programmato per consentire ai propri utenti sia di inviare che di ricevere pagamenti ad un livello accettabile di privacy. In realtà le perplessità sollevate da alcuni esperti del settore, per lo più economisti, sono quelle del possibile utilizzo di Bitcoin per scopi illeciti. Ad affermare l’ulteriore carattere dell’ anonimato apparente dei Bitcoin è la possibilità di poter tracciare l’utente quando effettua un acquisto su un sito internet, essendo l’identità fisica collegata all’acquisto (per poter ultimare un acquisto on line i vari siti richiedono oltre che al codice della carta di credito anche il codice fiscale, per poter accertare l’identità).
Incuriositi dal mondo dei Bitcoin e dal loro “apparente” anonimato, in questi giorni abbiamo fatto un piccolo esperimento: ci siamo registrate presso un sito dedicato per capire praticamente come avvengono le varie transazioni. Dopo aver scaricato l’applicazione, abbiamo immesso le nostre credenziali personali, con annessa scannerizzazione della carta d’identità, codice fiscale e posta pay, in quanto il sito si deve accertare che il soggetto che si registra è realmente una persona fisica; che realmente a compiere la registrazione è stato il soggetto di cui vengono inviati i documenti; che il soggetto abbia credito sufficiente per operare all’interno della piattaforma (nell’ipotesi in cui l’ importo sia pari a zero la registrazione non può essere ultimata). Per ottenere la registrazione effettiva la piattaforma invia un ulteriore email dove invita il nuovo utente ad attendere dalle 24 alle 48 ore per poter ultimare la registrazione ed operare all’interno della piattaforma. Questo meccanismo ci fa capire che comunque all’interno delle varie piattaforme registrate esiste una sorta di controllo preventivo.
Chiara Ruggiero