Il 4 dicembre è Santa Barbara, Vergine e Martire, Patrona della Marina Militare – originaria della Turchia, nacque nel III secolo d.C. nell’attuale Izmit.
Nell’occasione il Gruppo A.N.M.I. di Nocera Inferiore, (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) è onorata di invitare le Autorità Militari – Civili e le Associazioni d’Arma e tutta la Cittadinanza del territorio, alla funzione religiosa in onore di Santa, Barbara che si terrà al Convento di S. Antonio del Comune di Nocera Inferiore – Assieme a Padre Michele Alfano (O.F.M.C.) Superiore del Convento di S. Antonio e Parroco della Parrocchia SS. Corpo di Cristo – alle ore 18.00 del 4 dicembre 2018 (martedi).
Al termine della funzione religiosa, un sobrio rinfresco nella “Sala Romanica nel chiostro del Convento”.
Santa Barbara per noi di Marina rappresenta un punto di riferimento religioso e umano – una cosa ci chiede – ogni tanto una preghiera per chi soffre.
Si racconta che suo padre, Dioscuro, di religione pagana, denunciò la figlia ( convertitasi al Cristianesimo per ispirazione Divina) al magistrato romano, il quale la condannò alla decapitazione, ordinando che la sentenza venisse eseguita proprio dal padre, dopo due giorni di feroci torture.
S. Barbara fu prima flagellata con delle verghe, (che secondo la leggenda si tramutarono in piume di pavone e, per questo motivo spesso nella sua iconografia, la Santa è raffigurata tenendo in mano delle lunghe piume), successivamente venne torturata col fuoco, fino ad essere decapitata.
Correva l’anno 306 ed era il 4 dicembre , sempre secondo la leggenda, Dioscuro, che procedette all’esecuzione, fu subito dopo colpito da un fulmine procurandogli la morte.
Diverse le leggende legate al luogo del martirio, una di queste riferisce che il martirio sia avvenuto a Scandriglia e che il corpo sia stato successivamente trasferito a Rieti nel X secolo per metterlo in salvo dalle scorrerie saracene – qui divenne patrona della città e le fu dedicata la cappella più ricca della Cattedrale. Un’altra invece sostiene che il martirio sia avvenuto in Egitto e le reliquie trasferite in seguito a Costantinopoli, da dove i veneziani, alla fine del X secolo, le avrebbero portate a Venezia, e più tardi a Torcello ed infine a Murano. Oggi i resti della Santa riposano nella Cappella omonima a Burano.