Antiche più delle lingue.
Dietro ogni favola c’è una storia reale raccontata mille e mille volte, di generazione in generazione. Le favole durano nel tempo grazie alla potenza della narrazione e alla loro natura universale.
In un recente studio alcune fiabe famose, secondo il professorJaime Tehrani dell’Università di Durham e alla studiosa di folclore Sara Graça da Silva dell’Università di Lisbona, sono state studiate con la tecnica comunemente usata dai biologici, l’analisi filogenetica. Esaminando i collegamenti in comune tra i racconti, circa 275 fiabe, i ricercatori hanno scoperto che alcune hanno avuto origine ben prima che la lingua inglese, francese e italiana esistessero. Queste storie sono sopravvissute nel tempo pur non essendo state trascritte, le prime tracce “La Bella e la Bestia” e “Tremotino”, le troviamo già 4.000 anni fa, “Jack e il fagiolo magico” risale a prima della divisione delle lingue indoeuropee tra occidentali e orientali, più di 5.000 anni fa.
Le favole ci aprono le porte in un mondo incantato, oggi, come ieri, è importante che i bimbi ascoltino raccontare le fiabe, sono momenti di condivisione, hanno inoltre anche una forte valenza educativa.
Anche scrittori e personaggi celebri hanno detto la loro sulle favole, come Pablo Neruda in una sua famosa citazione: “Ognuno ha una favola dentro, che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che, con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti”.
Sonia Angrisani