Madre Teresa di Calcutta: un premio Nobel per la pace mai dimenticato

L’apostola degli ultimi.

Era il 17 ottobre del 1979 quando la commissione incaricata rende noto il premio Nobel per la pace, assegnato a Madre Teresa di Calcutta. La sua missione di vita è stata quella di servire i più poveri tra i poveri. La sua canonizzazione a santa, il 4 settembre, è uno dei ‘grandi eventi’ dell’anno giubilare.

Nata a Skopje nel 1910 Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, così si chiamava prima di prendere i voti, fonda un vero impero capillare, diffuso in tutto il mondo. È stata un modello molto vicino alla santità intesa da Bergoglio, l’apostola degli ultimi, dei poveri, degli affamati, dei malati di lebbra e di Aids, dei moribondi, degli umiliati.

Madre Teresa alla consegna del premio da subito modo di dimostrare quanto il suo stile di vita sia applicato in ogni momento della sua esistenza, chiede che il consueto banchetto successivo alle premiazioni non abbia luogo e che i soldi risparmiati (6.000 dollari) siano destinati ai poveri di Calcutta, che con tale somma avrebbero mangiato per un intero anno.

Presento qui di seguito una delle poesie di Madre Teresa di Calcutta, un inno alla gioia, all’amore, alla gentilezza, alla compassione e all’umiltà.

La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è una promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, vivila.
La vita è una gioia, gustala.
La vita è una croce, abbracciala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è pace, costruiscila.
La vita è felicità, meritala.
La vita è vita, difendila.

Sonia Angrisani – Rtalive

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