“Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari”

Evento internazionale annualmente celebrato il 26 settembre

Nell’ottobre 2014 con la Risoluzione 68/32 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è stata promulgata una giornata di eventi organizzati con il sostegno di  individui e di gruppi in Australia, Giappone, Caraibi, Nord America, Asia, Europa e Africa.

Secondo il Bulletin of Nuclear Scientist, stando ai dati raccolti fino al 2017, nel mondo ci sono circa 15mila armi nucleari, dislocate in 107 siti di 14 Paesi (il sito riporta anche la situazione in ogni singolo Stato). Sono le armi nucleari, a cui l’Italia, purtroppo, non ha ancora rinunciato, è l’occasione giusta per rilanciare l’appello affinché il nostro Paese ratifichi il trattato per il divieto dell’utilizzo delle armi nucleari, voluto proprio dall’Onu lo scorso anno.

Molte associazioni pacifiste, dalla croce Rossa a Greenpeace, hanno scritto ai nostri rappresentati, per chiedere di invertire la rotta e firmare al più presto un trattato che ci rende tutti più sicuri. La giornata rappresenta un’opportunità per accrescere le consapevolezza sui costi sociali, economici e di sicurezza che gli arsenali nucleari comportano e sui concreti benefici che deriverebbero dal loro completo smantellamento.

L’eliminazione delle armi nucleari, ad esempio, renderebbe disponibili ampie risorse per l’attuazione dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. È un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. Questioni importanti per lo sviluppo: la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico, per citarne solo alcuni.

Un lungo cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.

Sonia Angrisani – Rtalive

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