Fuoco su Torquato tra vecchi e nuovi nemici

Torquato con il centrodestra?

Una voce che continua a circolare, nonostante le smentite ufficiali e particolareggiate (vedi intervista rilasciata ad RTAlive). E così, con una sistematica cadenza appaiono articoli dove si sussurra ipotesi di spostamento a destra del sindaco di Nocera Inferiore e di uomini della sua maggioranza. Quasi sempre provengono da siti notoriamente vicini al centrodestra ma anche utilizzati da rappresentanti del Pd di vari comuni dell’Agro nocerino per proporsi o lanciare bordate in ogni direzione. Ma perché questo soffermarsi in particolare su Torquato e i suoi?

Le ipotesi convergenti.
Cui prodest? E’ la prima domanda che va posto ed ha tre spiegazioni elezioni regionali 2020, politiche (sempre dietro l’angolo) e soprattutto comunali, il tutto passando per quelle provinciali.

Da destra.
La destra in provincia di Salerno nonostante il momento favorevole salviniano è profondamente carente. Ormai i suoi leader storici sono quasi scomparsi (soprattutto mediaticamente) affossati dall’affermazione di M5S e Lega. Già si trattava di protagonisti presenti sulla scena da decenni e che si sono consumati perché non sono riusciti ad avere mai incarichi di Governo, per non contare il ciclone giudiziario abbattutosi su Scafati, con l’arresto dell’ex sindaco Pasquale Aliberti. Il centrodestra si è ridotto a fatica a mettere bandierine almeno per non sparire come accaduto nelle elezioni a Cava de’ Tirreni e a Nocera Inferiore, dove ha avuto affermazioni imbarazzanti, visto che i voti, alla fine, li hanno portati più i candidati sindaci che le liste di partito. Ora tornano le elezioni provinciali e per il centrodestra c’è il rischio di rimediare l’ennesimo fallimento elettorale.

A questo punto, l’idea per “giocarsi la partita”. «Se riescoavranno pensato a destraa spaccare il centrosinistra, facendo litigare i vari suoi esponenti con le componenti civiche, posso garantirmi un buon risultato alle provinciali. Ma ci manca il candidato presidente provinciale. E poiché, Nocera è un punto nodale in provincia posso puntare su Torquato, visto che il centrosinistra ha dimenticato la sua città, dandole pochissimo. In più, con una manovra che spacchi l’alleanza centrista Pd che sostiene Torquato chissà che non passa entrare in Giunta a Nocera Inferiore». Una sintesi di un ragionamento politico che ha portato da destra a favorire, diciamo così, la diffusione di voci false su un flirt di Torquato con questa area politica sperando che, rotto il rapporto con il Pd, si candidi con il centrodestra per farla pagare al centrosinistra.

A sinistra.
Chemolti nel Pd non si “prendano” con Torquato non è un mistero. A partire nell’area attorno all’attuale presidente della Provincia, Giuseppe Canfora, e che stanno lottando per favorire l’elezione a Palazzo Sant’Agostino di Michele Strianese, primo cittadino di San Valentino Torio. Un asse Sarno-San Valentino che finora ha visto spostare l’attenzione dell’ente Provincia e non solo (vedi quanto ha fatto il consorzio di bonifica) su queste due cittadine, penalizzando altri comuni, in primis Nocera Inferiore. Basta vedere che i sindaci di questi due Comuni, nonostante l’ipotesi presentata di una stazione ferroviaria sull’alta velocità all’uscita dell’autostrada A30 Caserta-Salerno, corsero a sottoscrivere un appello per farla a Striano (probabilmente inutile). Oppure per l’Ipotesi del museo archeologico di valore europeo nella caserma Tofano: nessuno ha sostenuto l’idea, a Nocera Superiore per la paura di perdere un presunto primato sull’archeologia, come a Sarno che cercava di sostenere il loro di museo, piccolo. Insomma, l’alleanza dei piccoli comuni come rivalsa nei confronti di quelli più grandi e importanti, Nocera Inferiore, Pagani ed Angri: la rivincita di quelli che per anni e anni hanno avuto minor peso. Le tensioni, però, sono anche a livello provinciale: Torquato è troppo autonomo per i gusti delunchiani anche se ha seguito e in previsione delle regionali non vogliono farselo nemico (basta vedere l’attenzione di De Luca prestata questa mattina al sindaco di Nocera Inferiore in occasione dell’inaugurazione di alcuni reparti all’ospedale Umberto I).

Il problema nel centro sinistra è perlopiù nocerino. Ricordiamo che alcuni esponenti del Pd non volevano la candidatura di Torquato a sindaco e avevano fatto pressioni su Piero De Luca affinché non fosse candidato con il loro sostegno (vedi gli articoli di Giuseppe Colamonco e altri su Le Cronache da dicembre 2016 a marzo 2017). Richieste fatte in una riunione al bar Garden a Nocera Inferiore e in un’altra alla segreteria provinciale del Pd) franate di fronte alla domanda di De Luca jr di avere un motivo oggettivo per non appoggiare il sindaco uscente. Richieste che venivano anche da un gruppo nel Pd che ha sempre mantenuto buoni rapporti con esponenti vicino all’amministrazione del sindaco Antonio Romano (ricordiamo il tentativo di rifargli prendere la tessera dei democratici, naufragata per determinazione provinciale). Un gruppo poi indebolito dalle recenti vicende giudiziarie. Il piano antitorquato saltò con la sua vittoria schiacciante al primo turno delle elezioni amministrative del 2017. I civici e i torquatiani passati al Pd sono rimasti compatti affianco al primo cittadino nocerino. Ora, le cose stanno cambiando. C’è chi lavora per essere candidato sindaco a Nocera Inferiore e da suo “amico” tesse la tela anche con ex amministratori del sindacato Romano e quel gruppo che nel partito democratico che non voleva candidare Torquato. Anche a queste componenti farebbe piacere la rottura dell’alleanza civci-Pd per avere mano libera alle prossime elezioni a sindaco. E sarebbero pronti ad appoggiare l’asse Canfora-Strianese alle prossime provinciali. Essendo pochi a Nocera gli antitorquatiani per cercare di aumentarne il numero arrivano da sinistra a spargere veleni, con il sostegno anche di frange paganesi, desiderose di estendere la loro presenza anche nella città capofila dell’Agro nocerino.

Una convergenza da destra e da sinistra per cercare di andare oltre Torquato anche perché, il sindaco nocerino attorno a se avrebbe avvicinato molti amministratori pubblici del salernitano. Da qui alle elezioni regionali del 2020 di false voci ne saranno sparse numerose: se tutte queste energie fossero spese per l’interesse della comunità, l’Agro nocerino sarebbe migliore.

redazione

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