Medicina e musica linfa della band nocerina “Seven Eleven”

Mix di due passioni che coinvolge alcuni medici dell’ospedale di Nocera Inferiore.

È la storia del gruppo “Seven Eleven”, rock band molto nota in città, costituita dal gastroenterologo Antonio Cuomo dirigente responsabile del reparto dell’Umberto I e dal ginecologo Domenico Vitagliano. I due medici insieme ad altri appassionati hanno dato vita a questa realtà musicale, da tempo consolidata e molto seguita dagli amanti del genere rock.

Il binomio musica-medicina arriva ai giorni nostri già dai Greci che attribuirono ad un’unica divinità, Apollo, la protezione sia dell’arte della musica sia di quella medica, spesso visto come relazione tra la musica e la cura, che trova applicazione nella moderna musico-terapia.

Non viene evidenziato, invece, quanto ambedue le arti possano determinare  buoni medici e buoni musicisti in chi le pratica; nel caso dei dottori Cuomo e Vitagliano una conferma.

Esistono celebri esempi di medici che sono stati anche grandi musicisti, come Theodor Billroth, grande chirurgo tedesco, fondatore della moderna chirurgia addominale, era un musicista di talento, stimato da Johannes Brahms.

Medico e compositore fu il russo Alexander Borodin, amico sia di Mendeleev che di Musorgskij, così come il padre della semeiotica percussoria del torace, l’austriaco Joseph Leopold Auenbrugger, fu anche un violinista dotato di straordinario orecchio musicale.

Il nostro Enzo Jannacci, anch’egli medico e che è stato cantautore, cabarettista, pianista, compositore, attore e sceneggiatore.

Tornando indietro nel tempo, nella “Domus del Chirurgo”, splendida testimonianza della vita di un medico del III secolo, di recente portata alla luce a Rimini, è stata trovata, accanto alla sala degli strumenti chirurgici, una stanza, cosiddetta di Orfeo, destinata alla musica, a testimonianza della convivenza delle due arti.

La passione dei medici per la pratica dell’arte della musica è ancora ai nostri tempi così diffusa da aver stimolato la creazione di vere e proprie orchestre sinfoniche formate da medici.

Quasi tutte le nazioni europee, come per altro gli USA, il Giappone, l’Australia, hanno una propria Doctors Orchestra, costituita da medici in possesso di certificate qualità artistiche in campo musicale, che si riuniscono 2-3 volte l’anno per preparare e poi eseguire in pubblico, in particolari occasioni, importanti programmi sinfonici. I criteri organizzativi sono analoghi a quelli adottati dall’European Doctors Orchestra, fondata nel 2004, e dalla più recente (2008) World Doctors Orchestra.

L’Italia è tra i pochi Paesi Europei a non aver organizzato una propria Doctors Orchestra, nonostante molti siano i medici musicisti italiani.

Non è giunto quindi il momento di avviare un censimento su base nazionale? Con la collaborazione dell’Ordine dei Medici potrebbe esserci una orchestra di dottori italiani al pari di quelle già esistenti in altri stati.

Sonia Angrisani

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