In Calabria un bracciante maliano è stato ucciso con una fucilata alla testa. Nota di Potere al Popolo.
Soumaila Sacko è stato ucciso sabato 2 giugno 2018 mentre con altri connazionali si trovava nei pressi di una fabbrica abbandonata, alla ricerca di materiali per le baracche in cui sono costretti a vivere. Un altro è Stato ferito, il terzo è rimasto illeso.
Nella piana di Gioia Tauro, in tutto il Sud ma anche nel resto dell’Italia, migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori migranti reggono con il loro lavoro una parte fondamentale della produzione agricola del nostro Paese. Lo sfruttamento insopportabile a cui sono sottoposti e le paghe da fame che ricevono sono la base su cui si reggono i profitti dei pescecani dell’agro-alimentare “made in Italy”.
Le campagne razziste e xenofobe che hanno alimentato i risultati elettorali delle forze ora al governo in Italia non sono altro che il retroterra culturale che accompagna, sostiene e legittima tutto questo. Le fucilate allo straniero, al presunto ladro, all’ultimo non sono altro che il volto più brutale e assurdo di una generale guerra tra poveri a cui ci stanno costringendo le politiche di abbassamento del costo del lavoro, di smantellamento dei diritti e di precarizzazione generale. La miseria e lo sfruttamento che tocca alle/ai migranti è la punta più estrema di ciò che tocca ugualmente anche alle lavoratrici e ai lavoratori di origine italiana.
Soumaila Sacko era un uomo di 29 anni sempre in prima fila nelle lotte per i diritti sindacali e sociali dei braccianti. Quando lottava per la propria dignità e i propri diritti, lottava anche per quelli di tutte e tutti noi, perché le conquiste sociali riguardano tutti senza distinzione alcuna.
Diciamo insieme basta al razzismo e allo sfruttamento!
Ci vediamo Venerdì 8 Giugno alle ore 17.30 presso Piazza Cavour (Lungomare di Salerno altezza palazzo della Provincia) per un presidio antirazzista e meticcio.